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La Grande Guerra in Puglia: L’affondamento della Benedetto Brin

La Grande Guerra in Puglia: L’affondamento della Benedetto Brin

27 settembre 1915: nel porto di Brindisi è ancorata la nave da battaglia Benedetto Brin, appartenente alla Classe Regina Margherita, costruita a partire dal 1899 su progetto dell’Ispettore del Genio Navale Benedetto Brin e del Generale Micheli. Il varo aveva avuto luogo nel 1901 a Castellammare di Stabia mentre quattro anni più tardi era stata consegnata alla Regia Marina, ricevendo la Bandiera di Combattimento il 1 aprile 1906. Le sue notevoli prestazioni erano state sperimentate durante la Guerra Italo-Turca del 1911/12, in special modo nelle operazioni condotte nel Mar Egeo.

Alle 7,45 di quel 27 settembre il personale imbarcato partecipa alla cerimonia dell’Alzabandiera. Sono presenti 30 ufficiali e 906 fra sottufficiali e truppa. Dopo circa un quarto d’ora, alle otto in punto, una violenta esplosione avviene nella stiva, producendo un assordante tuono, mentre una nube gialla con sfumature rossastre nasconde la nave alla vista dei passanti sulla banchina. Pochi secondi dopo laBenedetto Brin si inclina sul fianco, quindi si inabissa a cominciare dalla poppa. Dallo scafo si sentono provenire i lamenti dei feriti e le grida di aiuto del personale intrappolato. Subito si organizzano i soccorsi: un rimorchiatore ed alcune scialuppe caricano a bordo i superstiti. Fra i caduti si contano 21 ufficiali, inclusi il Comandante della 3ª Divisione Navale della 2ª Squadra, Contrammiraglio Ernesto Rubin de Cervin, ed il Comandante della nave Capitano di Vascello Gino Fara Forni di Pettenasco, e 433 fra sottufficiali e marinai. In un primo tempo la causa del disastro viene attribuita ad un’esplosione dellasantabarbara, tuttavia una speciale commissione, incaricata di indagare sull’episodio, lascia trasparire l’ipotesi di un sabotaggio, che troverà conferma più tardi, quando alcuni agenti del servizio segreto italiano: il Servizio I del Comando Supremo, forzeranno, nel 1917 a Zurigo, la cassaforte dell’Evidenzbureau, il servizio di spionaggio asburgico, responsabile dell’organizzazione di azioni contro navi e strutture italiane.

Con questa azione terminano le operazioni belliche della Prima Guerra Mondiale in Puglia per l’anno 1915. Riprenderanno con rinnovato vigore all’inizio del 1916

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