venerdì, Marzo 29, 2024
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LA CANTANTE E MUSICISTA CHIARA PAPA AL FONDO VERRI DI LECCE

Domenica 17 dicembre (ore 20 – ingresso libero) il Fondo Verri di Lecce ospita la cantante e musicista Chiara Papa (chitarra, ukulele e dulcimer) con i brani di (donne), esordio discografico prodotto dall’etichetta Dodicilune nella collana editoriale Fonosfere e distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store digitali. Il concerto – che rientra nell’anteprima della rassegna Le Mani e l’ascolto – accoglierà anche le incursioni letterarie di Paola Bisconti.

(donne) è una raccolta di storie, un calderone di racconti che vengono dal passato e da terre lontane. Parole che sono incise nell’intimo di ognuno di noi. Sono voci di donne straordinarie, personificazioni di archetipi femminili (la Madre, la Guerriera, la Martire, l’Amante) che hanno segnato e continuano a segnare la storia universale, la vita di ogni essere umano. (donne) è un invito a sentire la realtà con tutti i sensi, per accorgersi che tutto l’Universo parla al femminile e che il femminile è in ogni cosa, in ognuno di noi: l’aria, la pioggia, la terra natìa, sono il respiro di due amanti, le lacrime di una martire, il ricordo di un amore lontano. Chiara Papa propone nove brani tradizionali. Morenica, Hija Mia e Arvoles lloran por lluvia provengono dalla tradizione sefardita, Solnuska da quella russa, Moj e Bukura More è un brano arbëresh, Duerme Negrit proviene dall’Argentina, La Llorona dal Messico mentre La Dama d’Aragò ed El Testament d’Amelia sono due pezzi catalani.
“Suono da sempre. Da che ne ho memoria. Suono e canto perché farlo è una necessità. Non ho mai amato le bambole; ho sempre preferito dar vita ai miei eroi immaginari con le matite e i colori. Eroi e protagonisti dei miei racconti, delle mie storie”, sottolinea Chiara Papa. “Amo raccontare. Da sempre. Raccontare attraverso la musica e i suoni è la forma più sublime e potente che conosca. Perciò, lo faccio. Racconto. Il suono cristallino del pianoforte è stato il mio primo amore ma non potevo cavalcare una balena scura, scintillante dai denti d’avorio bianco e nero. Per non farmi morire d’amore, mi portarono in un negozio che odorava di legno e foreste. Una chitarra con delle rose sulla rosa mi chiamò, lieve. Fu la chiamata ad una vocazione: le sei corde mi legarono l’anima in una stretta che persiste ancora e si fa più forte. Ogni giorno di più. Da quel giorno iniziò una storia che insieme alla gioia del cammino e degli arrivi ha conosciuto la fatica degli ostacoli e dello sconforto. La chitarra è diventata il medium della mia anima. È diventata una dolcissima maledizione”, prosegue. “Mi sono lasciata ammaliare dal fascino dell’Antico, della musica che viene dalle corti dei re e delle regine, dalla solitudine di un organo in una chiesa gotica, dalle corde di budello e dalle voci di Dive e Dei. E poi il jazz negro, quello cattivo e sensuale, gioioso e superficiale. Il blues dolente. Il Sud America colorato. Frida Kahlo. Il canto degli zingari e dei migranti di ogni tempo, uomini e donne, soprattutto donne. Tutto questo dimora nel mio cuore. E lo racconto. Con le labbra e con le mani”.

L’etichetta salentina Dodicilune è attiva dal 1996. Dispone di un catalogo di oltre 220 produzioni di artisti italiani e stranieri ed è distribuita in Italia e all’estero da IRD in circa 400 punti vendita tra negozi di dischi e store. I dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati su una cinquantina tra le maggiori piattaforme del mondo.

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