venerdì, Marzo 29, 2024
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Iraq,drammatico appello di una giornalista

Aiutatemi, rischio la vita.

E’ la drammatica denuncia di una giornalista irachena residente a Baghdad, ha partecipato con altri connazionali a un corso di formazione a Roma promosso dal ministero degli Affari Esteri.

A Baghdad, il conflitto tra sunniti e sciiti ha reso il clima “sempre più pericoloso”. “Una settimana fa – racconta – mio marito ha ricevuto una telefonata: o prendi i tuoi figli e te ne vai, ma senza tua moglie, o morirai”, ha rivelato la giornalista. La ragione di questa minaccia – spiega – è che io sono sciita e lui sunnita, anche se tutti e due abbiamo idee liberali e siamo contrari alle divisioni settarie.

Secondo un rapporto di Amnesty International, le violenze delle milizie paramilitari sciite sono aumentate dopo che estremisti sunniti dello Islamico (Isil) hanno conquistato una buona parte dell’ovest del Iraq.

Nella lettera appello, la giornalista rivela che la sua situazione non è isolata e che a Baghdad sono da tempo in corso aggressioni e omicidi per motivi settari. “Ieri l’altro – racconta – la polizia ha trovato i cadaveri di due donne sciite a Sadr City, una zona molto vicina alla nostra, a maggioranza sciita. Sono state uccise poiché erano sposate con dei sunniti. In un’area centrale di Baghdad, Bab al-Sharqi, tre giovani che vivevano in un quartiere a maggioranza sunnita sono stati rapiti e uccisi. I loro cadaveri sono stati trovati in una zona sciita e sui loro corpi era stato lasciato un biglietto con scritto ‘sunniti'”. Secondo la giornalista “non c’è un luogo sicuro dove possiamo andare“.Oggi io e mio marito non sappiamo come affrontare questo problema”.

“Ho pensato a un modo di salvare la mia famiglia – conclude il drammatico appello – e la mia unica soluzione è l’Italia, dove ho vissuto tra il 2007 e il 2008 

Giuliani (Pd): non resteremo con le mani in mano – “Sicuramente non resteremo con le mani in mano“, ha assicurato Fabrizia Giuliani, deputata del Pd, membro della Commissione Giustizia e relatrice della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, in vigore da oggi. “Ne parleremo sia come Pd che a livello di governo per capire cosa si può fare per il caso di questa giornalista – dice la Giuliani  – Mi auguro che il ministro Mogherini e anche i nostri parlamentari europei si attivino”. Convinta che sia necessario in generale “intraprendere un’azione a livello diplomatico europeo”, che serva una “iniziativa europea”, la Giuliani sottolinea come “debba essere fatto ogni sforzo da parte del governo e soprattutto da parte europea perché da questa vicenda si esce solo se l’Europa ritrova un protagonismo diplomatico che è in grado di essere più forte dei fondamentalismi religiosi”.

 

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