giovedì, Aprile 18, 2024
HomeLecce & ProvinciaIo e il signor Oz

Io e il signor Oz

Il nuovo libro di Stefano Orlando Puracchio! Dalla saggistica rock alla narrativa

Stefano Orlando Puracchio nasce a Roma il 2 luglio 1980.
Ha vissuto la prima parte della vita tra Roma e l’Abruzzo mentre adesso vive tra l’Abruzzo e l’Ungheria.
Si è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Teramo; dopo aver lavorato nel campo giornalistico, ha conseguito il master in Giornalismo all’Università di Teramo e nel 2009 è diventato giornalista professionista.

Ha diretto un giornale online, ha lavorato come autore radiofonico e conduttore per Radiofrequenza (la radio comunitaria dell’Università di Teramo) producendo programmi di critica musicale, televisiva e di spettacolo in genere.

Ha curato uno speciale radiofonico sul Rock Progressivo per Radio Rai3 chiamato “L’ultimo guerriero”.

Alcuni suoi scatti sono stati utilizzati per il booklet del cofanetto del
Prog Exhibition 2. Attualmente è un freelance e si occupa esclusivamente di
scrittura.
Nel 2014 ha pubblicato il libro Rock Progressivo. Una guida: un ‘caso’ editoriale di cui critica e pubblico hanno parlato molto, un vademecum per capire il fenomeno del rock progressivo, con interviste ai protagonisti dell’epoca.

Nel 2015 il secondo volume, l’anno successivo il terzo con ulteriori arricchimenti, interviste e valutazioni.

Nel 2018 Manuale Minimo del Rock Progressivo (Demian Edizioni)
raccoglie i tre e-book precedenti, con integrazioni, aggiunte e revisioni.
Nel 2019 Puracchio cambia direzione, dalla musica alla narrativa: Demian pubblica il suo libro di racconti Io e il signor Oz.
Io e il signor Oz è disponibile sulle principali piattaforme di vendita online tra cui Amazon:


UNA CONVERSAZIONE CON STEFANO ORLANDO PURACCHIO
E ora qualcosa di completamente diverso…
Dalla musica alla letteratura: debutti come narratore con Io e il signor Oz.
Immagino che scrivere da narratore sia molto diverso dallo scrivere di
musica.
Sì, è diverso. Soprattutto se consideri che i miei precedenti libri erano dei saggi e dei libri-intervista. Nei quattro precedenti testi ho avuto a che fare con delle persone. Ho dovuto preparare delle domande, trascrivere le risposte e dare al tutto un filo logico, un senso globale, il più possibile armonioso.

La scrittura creativa è un’altra cosa: certo, bisogna sempre cercare di creare qualcosa che abbia un senso ma, in fin dei conti, sei solo tu e il tuo schermo. Almeno in apparenza.
Ho debiti di riconoscenza fin troppo evidenti verso altri scrittori che hanno
influenzato il mio stile. Penso ad Andrea Camilleri, Luciano De Crescenzo, JK Rowling, Italo Calvino, Gianni Rodari, Giovanni Guareschi, Carlo Collodi, Emilio Salgari… giusto per citare i primi nomi che mi vengono in mente. Quando ho scritto questo quinto libro ho “sentito” la loro presenza tramite le letture che avevo fatto e spesso mi sono domandato: “come affronterebbe l’autore x questa cosa?”.
Ovviamente, il debito maggiore di riconoscenza è verso Baum. Ed è altrettanto ovvio che non posso paragonarmi a loro: solo ispirarmi.
Il 2019 è un anno importante: ricorrono i cento anni dalla scomparsa di
Frank L. Baum, e si celebrano gli ottant’anni del film Il mago di Oz. Il libro
prende spunto da queste due ricorrenze?
Le due ricorrenze sono “cadute” nello stesso momento in cui mi sono posto alcune domande e ho scritto il libro. Tutto parte da un paio di what if. Da tempo c’era una fantasia che albergava nella mia testa. Dorothy, la protagonista del romanzo di Baum (e del film), è una bambina. Quindi, vede tutte le meraviglie del mondo di Oz con gli occhi di una bambina. Mi sono chiesto: cosa succederebbe se nel mondo di Oz arrivasse un adulto? La sua percezione di quel mondo sarebbe diversa?

Se sì, come? Da qui, prendendo spunto dall’opera di Baum (più dal libro che dal film), ho fatto partire la mia storia.
Chi è il signor Oz dei tuoi racconti?
Il signor Oz è il mago di Oz, proprio quello del romanzo e del film.
La mia storia è ambientata subito dopo il ritorno di Dorothy a casa. Una manciata di settimane dopo, più o meno. Ritroviamo, a un certo punto della storia, il grande ciarlatano che abbiamo avuto modo di conoscere nel romanzo di Baum.

Ma non ci sono solo personaggi noti. Anzi, i ruoli più importanti nella serie di racconti appartengono a personaggi nuovi, tridimensionali e simpatici.
Il mago di Oz evoca in qualche modo il clima e il simbolismo che spesso
hanno ispirato anche il mondo del progressive: è questo l’unico elemento che connette il nuovo libro ai precedenti o c’è dell’altro?
Fai riferimento a The Dark Side of Oz, un simpatico montaggio audiovideo in cui dei buontemponi hanno deciso di unire scene del film con The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. Ma non ci sono collegamenti tra i precedenti libri e questo.

Certo, ho ascoltato anche del rock progressivo mentre scrivevo ma le connessioni finiscono qui.
Il prog-rock e più in generale la musica hanno ispirato la tua scrittura in
questo libro?
La musica ispira sempre la mia scrittura. Ma questo libro non parla di musica.

È narrativa: una serie di racconti. Separati dalle mie precedenti produzioni. La musica, comunque, è sempre una “driving force” che mi accompagna. Durante la stesura del libro ho ascoltato rock progressivo ma non solo. Molta Motown, Bach, Steely Dan, ma anche Pop degli anni Ottanta.
Con i lavori sul rock progressivo, in particolare i primi in regime di selfpublishing, avevi le sembianze di un autore-imprenditore, dovendo seguire anche tutta la trafila produttiva. Ora invece, non solo per la presenza di Demian Edizioni, sei totalmente al centro della scrittura.
In realtà ho alleggerito solo in parte il mio impegno. Questo testo, come il
precedente Manuale Minimo del Rock Progressivo è una felice joint venture tra Nicola De Fabritiis, il patron della Demian Edizioni e il sottoscritto. Significa che, sebbene non sia un progetto impegnativo come i miei precedenti libri, resta comunque un’opera che mi vede protagonista su fronti che vanno al di là del semplice ruolo di scrittore. Sogno ancora il momento in cui mi potrò occupare esclusivamente di scrittura. Ci riuscirò, prima o poi. Magari con il mio prossimo libro, chissà…

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome qui

Post Popolari

Verified by MonsterInsights