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INTERNATIONAL SCHOOL THEATRE AND SOCIETY A LECCE

Oggi, lunedì 8 ottobre, nella sede di Astràgali Teatro in via Giuseppe Candido a Lecce hanno preso il via ufficialmente le attività dell’International School Theatre and Society, promossa dalla compagnia salentina, in partenariato con il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, realizzata nell’ambito del progetto The.so (Theatre and society) con il sostegno di Mibac e da Siae, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.

La scuola, incentrata sul “Teatro Sociale”, coinvolgerà 36 artisti e studenti under 35 provenienti da tutta Italia che nel corso della residenza di formazione di tre settimane (8/12 ottobre, 15/19 ottobre e 12/16 novembre) incontreranno esperti da Italia, Tunisia, Grecia, Russia e Burkina Faso per mettere a confronto pratiche, metodi e strategie che il teatro sociale sta sviluppando in diverse aree culturali. L’International School Theatre and Society alternerà lezioni frontali, attività pratica, attività cross-experience e incontri aperti al pubblico, con studiosi, ricercatori, artisti.

Mercoledì 10 ottobre alle 20 sempre ad Astragali appuntamento con l’incontro “Russia, Burkina Faso, Grecia, Tunisia, Italia: teatro se società in trasformazione” con la partecipazione dei docenti della scuola Dmitry Trubochkin (docente e coordinatore scientifico dell’Accademia Raikin di Mosca), Alfira Arslanova (presidente del Centro Russo dell’Iti Unesco), Hamadou Mandè (Università di Ouagadougou e Presidente del Centro del Burkina Faso dell’Iti Unesco), Jean Baptiste Hamado Tiemtorè (regista e attore teatrale), Adel Bouallegue (Istituto superiore di arti drammatiche dell’Università di Tunisi), Theodore Grammatas (Università National and Capodistrian di Atene), Roberto Tessari (storico del teatro, Università di Torino), Carla Petrachi (giornalista e operatrice culturale). Il percorso formativo coinvolgerà anche alcuni docenti dell’Università del Salento (Fabio De Nardis, Omar Gelo, Marta Vignola, Ferdinando Spina, Claudia Venuleo).

La prima settimana della residenza si concluderà venerdì 12 ottobre (ore 20 – ingresso libero) alla Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce con la presentazione di “Allettamenti meravigliosi. Immaginario e spettacoli dei ciarlatani”, nuovo volume di Roberto Tessari, appena uscito per Mimesis. Per più di cinque secoli, sulle piazze di tutta Europa, i ciarlatani esibiscono, improvvisando, la fascinazione dei loro imbonimenti, indossano maschere suggestive, e si contornano di spettacoli d’ogni genere, per irraggiare attorno alla loro presenza meraviglia e riso. Si vestono di costumi ora sfarzosi ora sfacciatamente kitsch. Inscenano – a differenza degli austeri e altezzosi medici laureati – l’apoteosi d’una medicina gioconda, disponibile a curare anche i più poveri. A differenza dei dottori di rango, che perlopiù si valgono del loro cupo prestigio per conferire incontestabile autorevolezza pseudo-razionale ai rimedi prescritti, i ciarlatani agiscono prevalentemente (se non esclusivamente) sulla fantasia dei potenziali clienti. Agiscono sulla fantasia ludica, per soddisfarne in qualche modo le attese con il piacere cattivante del divertimento performativo. Ma agiscono soprattutto – tra buona fede e inganno – sull’immaginario tipico dell’uomo sottoposto a malattia e dolore, per indurlo a credere che le sue sofferenze e le sue paure abbiano finalmente trovato la strada che porta alla loro totale scomparsa.

Il Teatro Sociale è un movimento molto ampio e potente nell’arte teatrale, che si è sviluppato in Europa e in America nella seconda metà del XX secolo, assieme alle live art performance, alle installazioni artistiche e altri movimenti che hanno influenzato e reindirizzato l’arte moderna. Un periodo importante del teatro sociale negli anni ‘60 coincise con una nuova ondata di movimento teatrale amatoriale e lo sviluppo di festival teatrali nazionali e internazionali. Il taglio internazionale, con il coinvolgimento di docenti provenienti da vari paesi permetterà di mettere a confronto le tradizioni teatrali dei rispettivi paesi e l’evoluzione che il teatro sociale sta vivendo nelle diverse aree culturali, in modo da confrontare metodologie, strategie, applicazioni e sviluppare nuove direzioni di ricerca e applicazione. La metodologia della Cross Experience, infatti, permetterà lo sviluppo di pratiche comuni non solo tra gli allievi, ma anche tra i docenti e gli operatori culturali, che lavoreranno insieme nella fase formativa. Oggi il termine “teatro sociale” comprende numerose varietà di pratiche teatrali per il reinserimento sociale di bambini con particolari problematiche e di persone diversamente abili, il coinvolgimento di una parte della società solitamente marginalizzata (migranti, detenuti, ecc.) nella pratica artistica; la risoluzione di conflitti (sociali o militari), l’interpretazione di gravi problemi.

Il teatro sociale deve essere interpretato, oggi, come un insieme di metodi didattici da combinare in un unico programma di formazione. Il teatro sociale cerca nuovi metodi per coinvolgere le persone e le comunità nel teatro, considerando l’arte come un veicolo principale per l’incontro, l’inclusione sociale, il confronto, il rispetto e la valorizzazione della diversità. Con questo termine è inclusa un’ampia varietà di pratiche. Ma alcuni obiettivi comuni possono essere evidenziati. Il teatro sociale si occupa della necessità di facilitare l’incontro tra artisti e persone al fine di promuovere riflessioni, dibattiti, opere artistiche sui temi della diversità e delle questioni sociali rilevanti per una comunità dove il teatro e le arti sono chiamati a svolgere la loro funzione di critica e di consapevolezza civile. La cultura, infatti, svolge un ruolo fondamentale nella comprensione e nel riconoscimento dell’altro, quale elemento indispensabile del dialogo, dell’integrazione, della coesione sociale nella diversità. L’intervento del teatro sociale intende lavorare con le comunità, per favorire la partecipazione, l’inclusione e la consapevolezza. Una domanda di partenza è: come gli operatori del teatro sociale possono avvicinarsi alle persone? L’approccio è quindi relazionale, comunicativo, partecipativo. Le azioni del Teatro sociale sono strettamente legate ai territori, ai contesti, alle storie e alle culture. Promosse da artisti, operatori culturali, ricercatori, agenti sociali, mirano a produrre un cambiamento sociale, attraverso azioni a base comunitaria con effetti moltiplicatori. L’interazione tra le arti performative, la ricerca sociologica, le azioni di cittadinanza attiva può produrre nuove pratiche di mediazione sociale, promuovere l’empowerment sociale, generare nuove esperienze legate all’interculturalità, alla memoria, alla diversità, alla rielaborazione di narrazioni individuali o della comunità, inclusione di persone e gruppi emarginati, economicamente e socialmente svantaggiati, lavoro intergenerazionale, favorendo nuove collaborazioni tra le parti interessate.

La compagnia Astràgali Teatro nasce nel 1981 a Lecce per fare teatro, per formare attori, per dare vita ad uno spazio di circolazione dei discorsi e delle pratiche, per elaborare progettualità, per tessere trame e relazioni. Riconosciuta dal 1985 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come compagnia teatrale d’innovazione, dal 2012 è sede del Centro Italiano dell’International Theatre Institute dell’Unesco ed è membro della Anna Lindh Euro-Mediterranean Foundation for the Dialogue between Cultures. Ha realizzato progetti artistici, spettacoli, attività in circa 30 paesi in tutto il mondo.

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