venerdì, Aprile 19, 2024
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Il Tar rigetta il ricorso di Adriana Poli Bortone sulla scheda elettorale.

L’ex sindaco di Lecce aveva lamentato disomogeneità e confusione sulla scheda elettorale, chiedendo la sospensione dell’elezioni regionali.

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La seconda sezione del Tar Puglia ha rigettato il ricorso presentato dalla senatrice Adriana Poli Bortone, candidata alla presidenza della Regione Puglia, sulla questione della presunta disomogeneità dei nomi e della loro collocazione sulla scheda elettorale per le elezioni del 31 maggio. Secondo l’avvocato di Poli Bortone, Fabrizio Lofoco, dalla scheda elettorale preparata dalla prefettura di Bari risulta una “evidente disomogeneità nella distribuzione dei nominativi e relativi contrassegni dei candidati alla presidenza della Regione, con grave nocumento a discapito della ricorrente”, che è stata “relegata in una zona della scheda elettorale che non consente un’agevole individuazione del suo nominativo, affogato in una serie di altri nomi”. A detta di Lofoco, i nomi degli altri candidati alla carica di presidente sono invece collocati sulla scheda “in una posizione molto più evidente e facilmente individuabile ai fini della votazione”.
In base alla procedura, l’ordine di posizione nelle schede elettorali viene deciso con sorteggio compiuto presso la Corte d’appello di Bari e il contestuale inserimento dei candidati e delle liste collegate dispone di nove righe per ciascuna facciata. Poiché non è possibile interrompere le liste nel caso di passaggio da una pagina all’altra, e per non modificare l’ordine del sorteggio, è capitato che Michele Emiliano (centrosinistra) e Francesco Schittulli (Movimento Schittulli-Ap, FdI e Oltre con Fitto) finissero per ultimi.
Poiché Schittuli ha tre liste ed Emiliano otto, insieme i loro nomi non potrebbero entrare in una facciata. Da qui la necessità di lasciare Schittulli da solo nella facciata centrale. Per Poli Bortone è un privilegio che devierebbe l’elettore. Schittulli ed Emiliano si erano costituiti in giudizio chiedendo che 
il ricorso fosse giudicato inammissibile. “Pretendere la ripetizione della formazione della scheda elettorale la cui stampa è in procinto di essere ultimata è irrazionale e rischia di ledere il normale svolgimento della competizione elettorale”, ha scritto nell’atto di costituzione in giudizio il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione. Emiliano aveva chiesto ai giudici amministrativi di ritenere inammissibile, irricevibile e infondato il ricorso.

 

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