Torna l’ordinanza anticaldo a Nardò. A partire da lunedì 22 giugno è vietato il lavoro nei campi su tutto il territorio comunale nella fascia oraria compresa tra le ore 12:30 e le 16:30. Il sindaco Pippi Mellone rinnova dunque un provvedimento applicato negli anni scorsi a tutela della salute dei braccianti agricoli.In questo periodo dell’anno, infatti, l’attività agricola e la raccolta delle angurie e degli ortaggi fanno registrare sul territorio neretino un significativo aumento del numero dei lavoratori impiegati nei campi, spesso nelle ore centrali della giornata, che sono quelle più calde e quindi potenzialmente più dannose per la salute.Negli anni scorsi nelle campagne salentine – e altrove in Puglia – sono emersi fenomeni riconducibili al caporalato proprio in relazione ai lavori stagionali. L’ordinanza anticaldo va nella direzione di arginare tali derive ma il monitoraggio è d’obbligo: la piaga dello sfruttamento esiste ancora, sotto diverse forme, e non solo nel settore agricolo.Il divieto contemplato nell’ordinanza, circoscritto alle quattro ore, non pregiudica la normale giornata lavorativa per braccianti e aziende, viste le tante ore di luce naturale dei mesi estivi. Non a caso, già a partire dal 2016, quando venne adottato per la prima volta, il provvedimento – come spiega palazzo Personé in una nota – è risultato pienamente legittimo dal punto di vista giuridico, uscendo indenne dai vari ricorsi delle imprese agricole e diventando “un modello per altre realtà”. Che sembra funzionare: risale al luglio 2015 l’ultimo drammatico episodio di cronaca, quando un lavoratore extracomunitario perse la vita mentre era al lavoro in campagna a temperature elevatissime.Il mancato adempimento dell’obbligo sarà punito con la sanzione amministrativa pecuniaria di 500 euro. Gli effetti dell’ordinanza cesseranno il 31 agosto.