“Nonostante non pensassi di dover tornare sull’argomento, mio malgrado sono
costretto a farlo per poter puntualmente ripercorrere le tappe di questa vicenda”. Ad
intervenire nuovamente sulla questione dell’utilizzo dell’atrio di Palazzo dei Celestini
è il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone.
“Su input del Prefetto, ci siamo incontrati alla presenza dei rappresentati del
Comune di Lecce e della Sovrintendenza e abbiamo convenuto sull’opportunità
e l’urgenza, di ridurre all’essenziale la presenza di veicoli nell’atrio. Per questo
siamo giunti alla sottoscrizione di un accordo, firmato da tutte le parti, con il quale si
garantisce l’accesso a 12 veicoli autorizzati, lasciando sei stalli per la Provincia e sei
stalli per la Prefettura”.
“Di fatto, gli stalli per il Presidente e per il Segretario generale non sono mai
utilizzati e i restanti spazi lo sono in modo saltuario, ad eccezione di un’Agila
gialla che è destinata ai servizi postali e al carico e scarico di tutti di documenti che
dal Protocollo sono in entrata e in uscita per i diversi uffici, e da quei dirigenti e
funzionari che, svolgendo il loro lavoro presso le sedi di via Botti o via Cicolella,
si recano in Presidenza, Direzione generale e Segreteria generale, e che in questo
modo hanno la possibilità di evitare perdite di tempo per parcheggiare l’auto che,
inevitabilmente, si ripercuoterebbero sui costi dell’Ente”.
“Ritengo che, dopo anni di dispute, con ragionevolezza si è trovata una soluzione
che azzera i “privilegi” e che permette, da un lato, al visitatore la possibilità di godere
della bellezza del monumento e, dall’altro, consente agli uffici l’utilizzo degli spazi
nella misura strettamente indispensabile al loro funzionamento”.
“Tengo infine a chiarire la vicenda del Regolamento, che è stato predisposto
dagli Uffici sulla scorta, rispetto ai vari argomenti, di suggerimenti, indicazioni,
pensieri, desiderata che erano stati raccolti nel corso dell’elaborazione. In particolare,
sull’articolo 5 che è stato riportato, la mia posizione è contraria e non potrà che essere
conforme all’accordo preso sulla questione e i cui risultati, rispetto all’occupazione
selvaggia dell’atrio di Palazzo dei Celestini in precedenza, sono sotto gli occhi di
tutti”.