venerdì, Marzo 29, 2024
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IL BARBONAGGIO TEATRALE IN CANADA PROSEGUE SINO AL 5 NOVEMBRE

IL BARBONAGGIO TEATRALE IN CANADA PROSEGUE SINO AL 5 NOVEMBRE

Prosegue TBD (to be determinate) letteralmente, “in attesa di essere definito”, il titolo del progetto di ricerca collettiva e residenza di investigazione performativa – condotta da Ippolito Chiarello con la curatela di Alessandra Pomarico – che ha preso il via lo scorso 24 ottobre e continuerà fino a venerdì 5 novembre a Vancouver, nel difficile quartiere Down East Side, della seconda città più importante del Canada.

La ricerca è un processo aperto alle collaborazioni e alle istanze locali e si costruisce a partire dalla pratica del Barbonaggio Teatrale che l’attore e regista Ippolito Chiarello porta avanti dal 2008 con un vasto seguito in Italia e in Europa e riproposta, come metodo di lavoro e di investigazione, ad un gruppo eterogeneo di partecipanti, alcuni dei quali artisti e performer, altri semplici residenti del quartiere. Down East Side Vancouver è una delle aree più svantaggiate a livello socio economico e culturale della metropoli nordamericana, considerata la terza città al mondo per vivibilità e una fra le prime per sensibilità ambientale, ma con al suo centro una forte concentrazione di popolazione indigente, afflitta da povertà, discriminazione, dipendenze, mancanza di alloggi, e oggi sotto la forte pressione di processi di “gentrificazione”, indotti da una selvaggia espansione immobiliare, che vorrebbe sgomberare l’area da abitanti poco ‘desiderati’.

L’intenzione della curatrice Alessandra Pomarico è quella di coniugare le pratiche artistiche con l’impegno sociale e comunitario; la residenza – ricerca – intervento performativo urbano del barbonaggio teatrale si svolgeranno in un intenso susseguirsi di appuntamenti e collaborazioni per due settimane. Partner di progetto sono il Dipartimenti per l’Impegno nella Comunità e il Dipartimento di Teatro dell’Università di Arti Performative Simon Fraser, il Centro di Cultura Italiana, le organizzazioni culturali Creativa International, Super Cool Tuesdays, DTES Flamenco Juerga e Megaphone Magazine, con il sostegno della Fondazione Musagetes che da anni supporta lo sviluppo di progetti culturali anche in Salento, in primis con Ammirato Culture House e Free Home University.
Il lavoro è incentrato sull’incontro e l’ascolto, la condivisione di racconti personali, anche attraverso l’uso dei gesti e del corpo, della musica e della danza, del cibo, dedicando attenzione alla specificità del luogo e le varie comunità che lo abitano.
In diverse lingue, attraverso collaborazioni con una fitta rete di attivisti culturali e sociali, gli studenti universitari e i rappresentanti di tante associazioni che si prodigano per l’equità’ sociale attraverso iniziative artistiche e culturali nel quartiere, si costruisce un gruppo di studio e lavoro e un progetto comune. La forma è TBD, da determinarsi in corso d’opera, e il riscontro della pratica del barbonaggio, in un quartiere di numerosi senza tetto, tutta da sperimentare nel nuovo contesto. Lo scopo è di far emergere quelle storie che spesso non trovano ascolto, e non sono raccontate, non attraverso uno spettacolo o una rappresentazione, ma attivano un processo perche possa emergere il sapere locale.

«Il barbonaggio teatrale a Vancouver. Chi l’avrebbe mai pensato 8 anni fa, alla prima uscita salentina nelle piazze. Un progetto che scopro studiato all’università a Vancouver da un anno e nonostante la difficoltà della lingua assolutamente un dispositivo efficace anche in terra straniera” – dice Chiarello – “L’esperienza è fortissima. Lavoro con i senzatetto, con gli ultimi che si mischiano con gli studenti e gli artisti e in una maniera assolutamente naturale. L’università è un luogo “abitato” veramente dalla comunità, dalla città. Lavoro, ascolto, conduco questo laboratorio con tante persone, ogni giorno con nuovi arrivi. Mi portano a visitare la città dai suoi “bassifondi” ai luoghi che la rendono la terza città più vivibile al mondo. Guardo e pianifico con i vari partner l’idea di un ritorno per un progetto ancora più articolato e concreto. Barboneggio nei luoghi più disparati e sempre il miracolo si ripete: ascolto, condivisione, teatro. Il Barbonaggio in Italia viene considerato una bella trovata di un artista, pittoresca, originale ma sempre una trovata, qui diventa materia per trasformare una comunità, strumento per usare l’arte per raccontare un popolo».

Il progetto TBD rientra nell’Heart of the City Festival, una delle più importanti manifestazioni culturali della città il cui tema quest’anno è la “convivenza in territori condivisi” e in cui rientra la produzione finale di questa esplorazione attraverso il Barbonaggio Teatrale, prevista per il 4 novembre.
Al Centro di Cultura Italiana, inoltre, Chiarello ha presentato brani tratti dallo spettacolo Fanculopensiero Stanza Numero 510, per la regia di Simona Gonella, tratto dal romanzo “Fanculopensiero” (Feltrinelli) di Maksim Cristan, che ha marcato l’esordio del Barbonaggio Teatrale, e il lungometraggio Ogni volta che parlo con me diretto da Matteo Greco: un road movie in cui a fare da sfondo alla vicenda umana del protagonista è un meta-luogo composto da frammenti di città europee, in cui l’uomo contemporaneo si perde cercando nuove possibili strade interiori.

Il Barbonaggio Teatrale è un’esperienza che si è ramificata e arricchita nel tempo, moltiplicandosi con articolazioni inaspettate. Tutto è nato da un’azione semplice, già compiuta in passato e non del tutto originale ma ancora necessaria: offrire al pubblico della strada brani di uno spettacolo, venduti “al dettaglio”, su un palchetto di legno. «Un progetto artistico e di vita, un atto d’amore verso il pubblico, un atto politico» che l’attore salentino porta avanti insieme a Francesca D’Ippolito, organizzatrice teatrale e compagna di viaggio che ha seguito l’evolversi di questo movimento.
Nato dal disagio e da un moto di rifiuto per un sistema teatrale chiuso in se stesso, spesso autoreferenziale e legato a logiche di mercato, il Barbonaggio Teatrale è un modo per ripensare il teatro nei suoi processi di scrittura, produzione e distribuzione. Una maniera per uscire dai luoghi deputati della cultura e ritornare alle origini di un’arte pubblica e politica, con un diretto contatto col pubblico, ripartendo dalla strada, dalla piazza, dall’idea di agorà. Una modalità oggi riconosciuta anche dalla critica (segnalazione al premio Rete Critica e al Premio UBU nel 2014) e che, dopo 250 città in Italia, tappe a Barcellona, Madrid, Parigi, Londra e Berlino, passando dal palco dei Negramaro fino alle residenze teatrali e ai flash mob collettivi di attori barboni, raccoglie ora un’altra sfida, quella di condividere le storie di un quartiere di una città dell’America settentrionale, con i suoi punti di orgoglio, le sue narrazioni, le sue comunità e le contraddizioni del nostro tempo e della nostra società.

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