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HAPPY BIRTHDAY BARBABLÙ

Dal 3 al 5 giugno, con la messa in scena del primo studio dello spettacolo diretto da Paola Leone, si conclude “Io ci provo”, laboratorio/percorso teatrale rivolto ai detenuti della sezione maschile della “Casa circondariale Borgo San Nicola” di Lecce.

Io ci provo 2 Io ci provo 3

Da mercoledì 3 a venerdì 5 giugno, con la messa in scena del primo studio di Happy Birthday Barbablù per la regia di Paola Leone, si conclude “Io ci provo“, il laboratorio/percorso teatrale rivolto ai detenuti della sezione maschile della “Casa circondariale Borgo San Nicola” di Lecce.

Il progetto di Factory Compagnia Transadriatica, sostenuto dalla Chiesa Valdese e patrocinato da Regione Puglia, Provincia di Lecce,Comune di Lecce e Teatro Pubblico Pugliese, è ormai un appuntamento atteso in città. Da quattro anni, il laboratorio teatrale cerca di pensare e praticare il carcere non come luogo di esclusione e marginalizzazione di problemi, ma come spazio in cui è possibile ridefinire forme. Io ci Provo è una modalità di agire l’arte, è uno stare dentro le cose in un certo modo, non è solo un’attività didattica o di recupero come molti pensano. Io ci Provo è un altro modo di immaginare il mondo e concretizzarlo nella pratica di vita. Il progetto teatrale guarda verso quello che viene considerato un problema, come una risorsa inespressa, nascosta, risorse indispensabili per migliorare la comunità. La pratica del teatro come pratica di vita mai incontrata prima, che rende visibile l’invisibile. Molti sono i successi avuti in questi ultimi anni anche grazie alla presenza del progetto nella candidatura di Lecce Capitale Europa della Cultura 2019.

 Dopo una serie di appuntamenti sia dentro che fuori il carcere, il laboratorio si conclude con il primo studio di un lavoro che continuerà anche dopo queste prime date. Happy Birthday Barbablù è un tentativo di legare la fiaba alla vita vera; è un lavoro che parte dai sette vizi capitali per sfiorare, rivedere e reinterpretare la fiaba del temibile Barabablù. Lo spettacolo andrà in scena mercoledì 3 giugno solo per i detenuti e per gli studenti e le studentesse delle scuole superiori. Giovedì 4 e venerdì 5 le due “repliche” saranno riservate al pubblico (che ha prenotato nelle scorse settimane) e alla stampa. In particolare, per la prima volta, nell’ultima data la Casa Circondariale di Lecce che sostiene il progetto con tutte le sue forze, aprirà le porte agli ospiti esterni anche di sera. Venerdì il sipario si aprirà infatti alle 20 per un orario davvero inconsueto per un carcere. «Ogni anno Io ci Provo aggiunge qualcosa al suo percorso e ci fa entrare in un mondo che va oltre l’immaginabile», sottolinea Paola Leone. «Nessuno di noi si sarebbe aspettato il grande successo del lavoro che la nostra compagnia di detenuti ha portato avanti attraverso incontri teatrali nelle scuole superiori. Ancora meno ci saremmo aspettati di poter avviare la sperimentazione di una drammaturgia collettiva. La drammaturgia dello spettacolo», prosegue la regista, «è stata affidata al pubblico stesso, alle persone comuni, veri protagonisti del mondo contemporaneo, attraverso un contest chiamato Noi ci Proviamo che invitata tutti a scrivere sui sette vizi capitali. Questo lavoro darà alla luce una pubblicazione integrale di tutti i testi arrivati e del testo finale dello spettacolo. Al contest hanno partecipato più di 50 persone da tutta Italia».


Il progetto Io ci provo, iniziato nel 2005 con i detenuti del carcere di Taranto, negli anni è cresciuto, si è sviluppato e trasformato, fino ad acquisire una maggiore chiarezza rispetto agli obiettivi da perseguire e una maggiore consapevolezza delle potenzialità del teatro all’interno del carcere. Oggi il progetto presente dal 2011 nel carcere di Lecce mira alla valorizzazione del rapporto tra individuo e gruppo, al recupero della relazione e delle relazioni, al superamento della polarità sempre più accentuata tra individuo e collettività, alla promozione del teatro come forma artistica e culturale capace di realizzare la sua vocazione storica di luogo di costruzione e formazione di una cittadinanza attiva, capace di includere, promuovere e valorizzare le differenze.
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