Martedì 10 giugno il documentario di Pierluigi De Donno e Claudio “Cavallo” Giannotti, leader dei Mascarimirì, sarà proiettato in anteprima assoluta al Biografilm Festival di Bologna
Una storia di macellai e commercianti di cavalli. Due cerchi si incontrano, due culture, i contadini e gli zingari, interagiscono e si fondono dando vita a nuove famiglie. Le famiglie rom-salentine. Non esiste un popolo Rom. Esiste un animo Rom. Oronzo Rinaldi, figlio di Giuseppe Rinaldi detto “Lu Zingaru”, è macellaio. Nato commerciante di cavalli, poi diventato macellaio per passione e per mestiere. La sua famiglia negli anni ‘70 gestiva il commercio di cavalli da macello in Puglia, comprando e vendendo circa 300 animali ogni settimana. Claudio Giagnotti detto “Cavallo”, nipote di Oronzo Rinaldi, è musicista e produttore musicale conosciuto ed apprezzato nel Salento e nel Mediterraneo. Figlio di una Rom e di un Italiano si sente al 50% zingaro. Gitanistan entra dentro le case delle famiglie rom del Salento scoprendo la storia di una comunità viva ma silenziosa. Gitanistan è, infatti, il titolo del penultimo lavoro discografico dei Mascarimirì. Registrato in Italia, Francia e Spagna come se fosse un carrozzone Rom in viaggio per l’Europa, è il risultato di un lavoro durato due anni, periodo durante il quale il gruppo ha raccolto suoni e parole per dare vita ad un affascinante cammino tra le musiche da danza del Mediterraneo che hanno subito influenze Rom.
Intanto, prosegue in Francia il tour di presentazione di Tam!, nuovo progetto discografico, prodotto da Dilinò e promosso con il sostegno di Puglia Sounds Record. La band sarà giovedì 12 a Marsiglia, venerdì 13 a Montluçon e venerdì 20 a Montreuil prima dell’importante appuntamento di Parigi in occasione della Festa della musica che si celebra ogni anno il 21 giugno. Inoltre la band è in vetta alla classifica del prestigioso sito giapponese di vendita on line dedicato alla world music El Sur Records (www.elsurrecords.com). Tam! è un lavoro che punta a valorizzare lo strumento che, con la sua sonorità, caratterizza una tradizione musicale che inevitabilmente nel tempo viene dimenticata. Parallelamente al nuovo cd, infatti, i Mascarimirì mettono in moto il progetto “Tamburreddhu o Tamburello”, un’idea nata per riflettere su come sia cambiato negli anni il suono del tamburo a cornice salentino cercando, insieme a costruttori, musicisti e operatori culturali, di far conoscere la storia dello strumento principe della propria terra.