Per la regione restano entrambe le candidature, quella di Berlusconi e quella del dissidente Fitto e di Alfano. Mentre la candidata forzista Poli Bortone accusa: «Qualcuno vuole far vincere il Pd»
Si conferma la rottura nel centrodestra pugliese e, al momento, non sembra esserci modo di evitare che corrano in due alle prossime regionali, Francesco Schiutulli per alfaniani e fittiani, eAdriana Poli Bortone, per Forza Italia e Lega Nord. L’unico contento è dunque Michele Emiliano che, guardando la disfatta degli avversari diretti, può perfino non curarsi dei problemi che ha con l’ala sinistra della sua coalizione, scontenta per il modo in cui il candidato presidente sta prendendo le distanze dall’esperienza vendoliana, e per l e molte candidature centriste o di ex forzisti accolte in coalizione.
È tranquillo Emiliano registrando gli stracci che volano nel centrodestra, dove Poli Bortone – indicata da Silvio Berlusconi, dopo il fallimento delle trattative con Fitto – dice addirittura che «qualcuno vuole farlo vincere». «Chi vuole far vincere Emiliano? Raffaele Fitto?», hanno chiesto all’esponente del partito di Giorgia Meloni (che però non ha ancora deciso se appoggiarla), i conduttori di Un giorno da Pecora, su Radio2. «Di fatto accadrebbe una cosa del genere» è la risposta.
In effetti i sondaggi che arrivano nella sala macchine del centrosinistra pugliese dicono che, se continua così, la strada per loro è tutta in discesa. La sensazione è la stessa registrata nel centrodestra, dove infatti in molti lamentano l’autogol. La situazione è simile a quella ligure ma a parti invertite e più grave. Rispetto alla Liguria (dove ad essersi spaccato è il centrosinistra, dando così una speranza di rimonta a Giovanni Toti, paracadutato in regione da Silvio Berlusconi), la Puglia è il centro delle beghe di Forza Italia, dell’insofferenza e delle mire di Raffaele Fitto, dei veti incrociati tra Angelino Alfano e Matteo Salvini. Lo scenario è dunque simile a quello Veneto, dove però i due candidati che spaccano il centrodestra sono il leghista Luca Zaia e l’ex leghista Flavio Tosi. Nel mezzo c’è sempre Ncd, che pesa poco elettoralmente ma che è fastidiosissima, per l’ex Cavaliere, nei giochi locali.
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