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Festival della creatività e degli innovatori

Inaugurazione delle tre mostre d’arte contemporanea promosse nell’ambito del Festival della creatività e degli innovatori

ex Convento dei Teatini, Lecce venerdì 31 maggio 2019, ore 18.30

 

Nell’ambito del Festival della creatività e degli innovatori, il Comune di Lecce, in partnership con Miur, Start Smart e Istituto Piepoli, propone Project rooms, tre distinte mostre d’arte contemporanea dedicate, rispettivamente, a Francesco Cuna, Collettivo EV – composto da Lorenzo Papadia, Adriano Nicoletti, Federico Patrocinio e Marzio Emilio Villa – e Rossella Piccinno, allestite negli spazi espositivi del primo piano dell’ex Convento dei Teatini (fino al 30 giugno, tutti i giorni, 9-13; 17-21, info 0832.68.21.05, orari ufficio) con la curatela Lorenzo Madaro, docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Lecce.

Innovare è da sempre uno dei punti cardinali del linguaggio artistico. L’arte ha sempre avuto, tra le sue missioni, quella del rinnovamento del pensiero, delle attitudini e, naturalmente, del suo medesimo processo concettuale. Innovare, per un artista, vuol dire anzitutto confrontarsi con specifici immaginari, approfondire prospettive e visioni, contribuire a nuove letture sul presente e suggerire a noi spettatori forme e contenuti inaspettati.

Anche le tecniche hanno subito dei rivoluzionari processi di innovazione, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla video-installazione. E innovare, oggi, in un’era ipertecnologica, vuol dire anche tornare alla produzione manuale dell’opera d’arte, affrancata dall’ausilio della tecnologia; così come approcciarsi al mondo in una dimensione di dialogo e confronto costante, attraverso processi partecipativi (coinvolgendo comunità), o operando nell’ambito di un collettivo.

Le attività espositive ideate per il Festival della creatività e dell’innovazione si concentrano su due mostre personali e una collettiva dedicate a giovani talenti che operano da molti anni in diverse geografie e in numerosi ambiti della ricerca visuale, in Italia e all’estero.

Il progetto non ha l’ambizione di essere una ricognizione sulle attuali emergenze artistiche, ma si concentra piuttosto nel rivelare alcune tra le possibili esperienze di ricerca in corso in Puglia e in Italia nella stretta contemporaneità tra gli under 45.

Si parte dalla pittura di Francesco Cuna, che rintracciando dal mondo arcano e ancestrale un immaginario stratificato, rielabora narrazioni e visioni attraverso tecniche del passato, che oggi appaiono solo apparentemente superate. Il suo è un lavoro di resistenza che connette epoche e immagini, rielaborando linguaggi figurativi con visioni e ossessioni del nostro tempo.

These images come into my beaches of southern Italy, a land of the south, called Salento. My work is titled “Fade point”, which can also be intended as the point of disappearence. This is because I believe in the strong evanescence of things, beyond the appearance of which everything ceases to be “true.” In the digital age we are all obsessed by the high fidelity of the image, the so-called “quality”. I believe photography should be lacking in the perfection of its materiality. I think the instant photography today may turn away from this “surplus visibility”, provinding us a more poetic view as it envelopes the concept in a veil of mystery and secrecy… As you can see there are pictures in which all the architectures (man made) and the colors dominate the scene. the sea, almost always is the background, recall the flow of thoughts, in a dreamlike manner…

Riflettono sul paesaggio e le sue trasformazioni, avanzano indagini di natura sociologica e antropologica, indagano lo spazio naturale come uno stratificato elemento di raccordo tra l’uomo e ciò che lo circonda costantemente. Il collettivo EV – composto da Lorenzo Papadia, Adriano Nicoletti, Federico Patrocinio, Marzio Emilio Villa – si muove sul fronte della ricerca fotografica proponendo quattro percorsi autonomi che nell’orbita del Festival si intersecano in un’unica narrazione visiva. Anche a livello operativo, il format del collettivo propone una via alternativa di riflessione e operatività.

Rossella Piccinno, salentina d’origine, è tra le videoartiste più attente ai temi sociali e culturali. Lavora in aree e contesti di confine, dialogando in maniera innovativa con comunità e realtà – anche estreme – di diverse aree d’Europa, affiancando l’impegno della pratica artistica a quella della docenza in contesti internazionali.

Le tre mostre consentiranno al pubblico di interagire in maniera completa con le opere dei rispettivi autori. Un allestimento rigoroso e sobrio, accompagnato da pannelli didattici di approfondimento sui singoli percorsi professionali, permetterà ai visitatori di conoscere le rispettive ricerche, collocandole nel panorama culturale nazionale e internazionale.

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