venerdì, Marzo 29, 2024
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FESTA VIGILI URBANI

A NARDO’ LA FESTA DEI VIGILI URBANI

Si è svolta a partire dalle ore 10, nella Cattedrale dell’Assunta di Nardò, la cerimonia in onore di San Sebastiano, patrono dei vigili urbani

 L’evento è stato organizzato per la terza volta dal Corpo di Polizia Locale della Città di Lecce e dal Comitato Operativo Provinciale (Cop) – Polizia Locale della Provincia di Lecce ed ha  visto la partecipazione di tutte le autorità civili e militari della provincia: il prefetto Claudio Palomba, l’assessore alla Polizia Municipale, Luca Pasqualini, il Procuratore della Repubblica  Cataldo Motta.

Vi è stata anche la partecipazione del Questore di Lecce e dei Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Alla cerimonia erano presenti anche i rappresentanti, sindaci e/o assessori delegati, di più di 60 comuni della provincia di Lecce, con la presenza dei rispettivi gonfaloni nonché le delegazioni delle Polizie Locali della Provincia.

L’inizio della cerimonia all’esterno della Cattedrale: si sono resi  dapprima gli onori al prefetto della provincia di Lecce Claudio Palomba che – accompagnato dal sindaco di Nardò Marcello Risi, nonché dal presidente del Comitato Operativo Polizia Locale del Salento, colonnello Donato Zacheo

Donato-Zacheo

Saluto le autorità civili e militari presenti ringraziandole per essere qui a festeggiare con noi la Polizia Locale, in particolare S.E. il Prefetto di Lecce Dr. Claudio Palomba che partecipa per la prima volta alla cerimonia per il nostro Santo Patrono.

Un deferente saluto e ringraziamento rivolgo anche a S. Eminenza Rev.ma Mons. Fernando Filograna che ha celebrato per noi la Santa Messa.

 Guardando i tanti convenuti in questa splendida Basilica e la nutrita schiera di gonfaloni che rappresenta la totalità dei Comuni della nostra provincia, non temo smentite nell’affermare che l’entusiasmo con il quale nel 2014 fu organizzata dal COP la prima festa provinciale di San Sebastiano non si è spento. Anzi oggi qui a Nardò ho la conferma come in questi tre anni si sia consolidato il nostro senso di appartenenza ad una comunità. Una comunità che si riconosce coesa nei valori, nel modus operandi e negli obiettivi da perseguire, una comunità che vuole rappresentare un punto di riferimento per i cittadini e per le istituzioni e che vuole andare oltre i particolarismi e le quotidiane difficoltà.

E sì, perché il nostro orizzonte non appare ancora sgombro da nubi.

 Continuiamo infatti ad operare nell’ambiguità di interpretare nelle nostre città sempre di più un ruolo di polizia di sicurezza urbana, così come attribuitoci dal decreto Maroni, mantenendo però, competenze ed attribuzioni che mal si conciliano con gli strumenti normativi a nostra disposizione e un contratto totalmente inadeguato. Siamo infatti, contrattualmente, degli impiegati comunali, ma funzionalmente degli operatori di polizia.

E ad inchiodarci davanti alla complessità e alla delicatezza del nostro lavoro ci sono anche i fatti di cronaca.

Come non ricordare i due colleghi di Secondigliano caduti, lo scorso maggio, sotto il tiro di un folle per salvare la vita degli ignari passanti e come dimenticare la tragica morte del giovane Andrea deceduto durante un intervento di trattamento sanitario obbligatorio, per il quale tre agenti della Polizia Municipale di Torino sono stati indagati per omicidio colposo.

Per noi una tragedia annunciata, perché l’esperienza ci insegna che ogni TSO comporta alti rischi e che questi sono aggravati dall’estrema incertezza procedurale ed operativa, nessuno di noi ha dimenticato l’aggressione subita lo scorso anno dal collega Picci di Ortelle.

E è proprio per evitare che si ripetano simili tragedie che pensiamo sia arrivato il momento di riformare la legge n.833 del 1978 che regolamenta il TSO, di delineare, finalmente, un modello operativo univoco su tutto il territorio nazionale, di meglio specificare le funzioni e i compiti dei diversi attori istituzionali coinvolti, tenendo presente qual è il reale contesto nel quale ci troviamo a gestire pazienti così delicati.

A livello provinciale questo ambizioso tentativo è attualmente affidato ad un tavolo di lavoro congiunto tra rappresentanti del COP, del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl-Lecce e dei sanitari del 118 che, speriamo presto, possa licenziare un protocollo d’intesa in cui risultino definite in modo chiaro linee guida condivise a cui riferirsi in occasione di un TSO che abbia luogo nella nostra provincia.

Ma, in verità, tutti gli operatori avvertono la necessità di avere prassi comuni anche negli altri ambiti di competenza della polizia locale.

Al raggiungimento di questo obiettivo mira, sin dalla sua costituzione, l’attività della nostra associazione che per questo ha convintamente promosso, unitamente al Procuratore della Repubblica dott. Cataldo Motta, la stesura di un protocollo d’intesa, ora al vaglio di S.E. il Prefetto, che possa consentire forme di collaborazione, iniziative e progetti comuni in tema di vivibilità, sicurezza urbana e civile convivenza attraverso l’impiego coordinato delle risorse.

Tutto ciò per superare, per quanto possibile, i limiti della parcellizzazione territoriale e delle carenze di organico che spesso ingessano soprattutto l’attività dei piccoli Comandi.

Ma la nostra associazione è diventata ormai per tutti i colleghi anche un punto di riferimento per l’attenzione che riserva all’organizzazione puntuale e costante di corsi di formazione, giornate di studio, convegni, la cui partecipazione è assolutamente a titolo gratuito.

Il successo anche delle tre iniziative organizzate quest’anno: la giornata di studio sull’autonomia organizzativa e la dipendenza funzionale dei corpi e dei servizi di polizia locale, quella in tema di codice della strada sul controllo dei veicoli e il convegno sul nuovo codice del commercio della Regione Puglia ci ha convinto che siamo pronti per fare il salto di qualità ed intraprendere la strada del riconoscimento da parte della Regione quale organismo formativo nella prospettiva di poter rappresentare il primo nucleo di una costituenda Scuola Regionale di Polizia Locale.

Questo è il nostro auspicio che ci vedrà impegnati nel prossimo futuro e che speriamo possa prendere forma concretamente già nel prossimo anno.

Prima di congedarmi da tutti voi e di ringraziare ancora le autorità presenti per aver accettato il nostro invito desidero ricordare i nostri colleghi deceduti in servizio, scomparsi prematuramente nel corso del 2015: il M.llo Capo Antonio Nicolardi del Comando di Polizia Locale di Gagliano del Capo ed il M.llo Magg. Luigi Giglio del Comando di Polizia Locale di Soleto. Un sentito ringraziamento da parte del COP per l’impegno e la dedizione dimostrata nello svolgimento della loro attività lavorativa che hanno dato lustro alla divisa indossata.

Infine, ma non per ultimi, un saluto e un ringraziamento particolare ai colleghi componenti del direttivo del COP che, nonostante gli impegni professionali e personali, si dedicano con passione alla nostra attività sociale per il raggiungimento degli obiettivi comune.

Con il Comandante del Corpo di Polizia Locale di Nardò, tenente colonnello Cosimo Tarantino – hanno passato in rassegna il Picchetto d’Onore schierato della Polizia Locale. Con l’occasione, l’evento è stato accompagnato dalla “Marcia ufficiale nazionale dei vigili urbani” suonata dalla Banda del Corpo di Polizia Locale di Cortina d’Ampezzo; successivamente, resi gli onori alla bandiera europea ed a quella nazionale.

Il corteo poi si è avviato alla volta della Cattedrale dove è stata  officiata la Santa Messa dal vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna; dopo la cerimonia religiosa, sempre in cattedrale, la manifestazione è continuata  con il saluto delle autorità ed il conferimento degli elogi e degli encomi al personale della Polizia Locale particolarmente distintosi in operazioni d’istituto nel 2015, nonché degli attestati di riconoscenza al personale andato in quiescenza sempre nel 2015.

La manifestazione è terminata presso l’adiacente sala Roma per un “vin d’honneur”.

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