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EX GALATEO, LETTERA APERTA ALLA CITTÀ A ISTITUZIONI

EX GALATEO, LETTERA APERTA ALLA CITTÀ A ISTITUZIONI

Di seguito la lettera aperta inviata da 12 associazioni attive nel quartiere Leuca di Lecce alle istituzioni, in merito al futuro dell’ex ospedale Galateo:

L’incendio di origine dolosa, che nella serata di sabato 7 maggio ha interessato l’edificio dell’ex Galateo dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che gli spazi pubblici abbandonati sono luoghi non sicuri, rischiosi per l’incolumità delle persone e sempre e comunque un’occasione mancata per le città.

Gli spazi pubblici sono gli spazi della comunità, sono luoghi che forniscono servizi, regalano spazi verdi gratuiti, che accolgono, istruiscono, tutelano, divertono. Quando questi spazi vengono abbandonati e lasciati nel degrado tutta la comunità si impoverisce.

L’abbandono è un segnale di assenza di visioni più che di scarsità di risorse economiche ed è proprio partendo da questo principio che 12 associazioni hanno messo in pratica e sperimentato con il progetto di rigenerazione del quartiere Leuca (idealmente proseguito nel coordinamento dell’Assessorato alle Piccole Cose) il desiderio di lavorare assieme, hanno già da qualche tempo proposto la loro visione sul futuro dell’ex Galateo.

Il desiderio parte dall’esperienza concreta del lavoro comune e dalla certezza che i progetti che cambiano il volto di un quartiere non sempre richiedono grandi somme di denaro. Richiedono passione, buon senso, capacità di mettere in relazione le persone, concretezza e competenza.

In tempi di scarsità di risorse le idee e la passione hanno un valore inestimabile e questa ricchezza le associazioni possono, ancora una volta, metterla a servizio della città ed a disposizione dei decisori, della regione Puglia e del comune di Lecce.

La regione ha destinato 1.200.000 euro per il recupero del parco dell’ex Galateo e chiede al comune un accordo per la sua realizzazione.

Le associazioni che con piccoli budget hanno realizzati tanti progetti, minuscoli ma in rete e quindi potenziati nell’efficacia e nelle ricadute reali, hanno accumulato competenze e saperi sufficienti per poter raccogliere la sfida che il degrado in cui versa la struttura dell’ex Galateo ed i rischi che la stessa corre, pone alla città.

Partendo dalla certezza che 1.200.000 euro sono una cifra esagerata per il recupero del parco, che deve sì essere messo in sicurezza, ma non stravolto nella sua funzione ecologica, inestimabile per il quartiere. Il mantenimento di questa funzione ecologica e la possibilità di rendere il parco sicuro e fruibile alla città non richiedono cifre esagerate. Richiedono buoni progetti, che partano dal basso; richiedono modalità di realizzazione che assecondino e migliorino ciò che la natura ha mantenuto, che tengano conto della materia vivente con la quale ci si confronta e quindi possibilità di sperimentare, modificare, ascoltare, guardare, correggere. Un lavoro minuto e integrato, la somma di piccole azioni di manutenzione. Il contrario di ciò che un unico grande appalto potrebbe produrre. Un progetto che richiederebbe sicuramente meno denaro di quello stanziato per il recupero del parco e che consentirebbe, con le somme risparmiate, di cominciare a mettere in sicurezza e ad utilizzare almeno una parte dell’edificio.

Ragionando con la città sulle funzioni che potrebbero riempirlo di contenuti, diverse, integrate e flessibili, facendo in modo che il progetto del recupero si accompagni a quello sulla sua gestione e che questa sia sostenibile, nel senso delle risorse e nel senso etico che ancora attribuiamo a questa parola. Un progetto organico ed anche visionario e concreto insieme, in grado di richiamare altre risorse per il suo completamento. Che saprebbe sicuramente garantire maggiore rapidità, economicità ed efficacia nella sua realizzazione, di quanto possano fare le grandi e spesso poco utili e concrete grandi opere. Che somigli di più alla complessità delle tante vite che hanno attraversato ed attraversano il quartiere Leuca e la città di Lecce.

Ecco perché, a valle della brutta esperienza di un nuovo atto di vandalismo in uno dei pochi spazi pubblici verdi della città di Lecce, rilanciamo la sfida alla Regione Puglia ed al Comune di Lecce.

Sperimentiamo una modalità nuova, etica, sostenibile di intervento negli spazi pubblici. Ragioniamo di progetto e di sua realizzazione utilizzando modalità nuove ma ormai consolidate nel mondo contemporaneo e nella nostra regione, sperimentiamo l’autorecupero, facciamo lavorare le tante piccole realtà imprenditoriali sane di questo territorio, mettiamole in relazione con il mondo del terzo settore. Un piccolo ma grande progetto che raccolga la comunità e che dia speranza e fiducia alle cittadine ed ai cittadini della città di Lecce. Noi siamo pronti ed al loro servizio.

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