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EMERGENZA XYLELLA, 250 MULTE PER LE MANCATE BUONE PRATICHE

EMERGENZA XYLELLA, 250 MULTE PER LE MANCATE BUONE PRATICHE

Xylella Fastidiosa: fioccano multe sugli agricoltori e l’Ordine degli agronomi di Lecce insorge. Nelle ultime settimane, a fronte di circa 2mila controlli, sono state elevate circa 250 sanzioni, da mille a 3mila euro, agli agricoltori titolari di terreni ricadenti nell’area infetta dal batterio da quarantena, che non hanno adottato le prescrizioni previste dal decreto di giunta regionale numero 459 del 2016.

In particolare, gli agenti del Corpo forestale hanno sanzionato gli agricoltori che non hanno eseguito il controllo meccanico degli stadi giovanili della «sputacchina» (l’insetto che trasmette il batterio agli ulivi) attraverso le lavorazioni superficiali del terreno o la trinciatura e l’interramento della vegetazione spontanea, azioni che dovevano essere effettuate entro la data del 30 aprile 2016.

«L’unica attività svolta con massima solerzia al momento è quella sanzionatoria nei riguardi di olivicoltori che invece per tutto il resto sono stati abbandonati al proprio destino», denuncia il presidente dell’Ordine degli agronomi, Rosario Centonze. «Non vi è traccia infatti di tutti gli aiuti promessi in questi tre anni, a cominciare dalla misura 5 del Psr, ovvero il sostegno agli agricoltori per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, o le risorse previste dal decreto 102 del 2004, sempre per le aziende agricole che hanno subito perdite di produzione a seguito dell’attacco della Xylella. Viene da chiedersi, in una situazione così drammatica per l’olivicoltura del Salento, se sia giusto partire proprio dalle multe ai coltivatori, che di questa situazione sono le principali vittime».

Il presidente dell’Ordine degli agronomi della provincia non nasconde poi la propria preoccupazione per il futuro dell’olivicoltura salentina. «La patologia avanza in modo pauroso, i disseccamenti si estendono con una velocità impressionante, ma a tutt’oggi poco di concreto è stato fatto per venire incontro alle tante difficoltà che gli agricoltori stanno affrontando, ciascuno nella solitudine della propria azienda».

Centonze invita ad avviare una riflessione seria sul futuro di un settore che sino alla comparsa del batterio è stato prioritario per l’agricoltura provinciale. «Dobbiamo iniziare a ragionare – conclude – con la massima urgenza e serietà delle prospettive olivicole e più in generale dell’agricoltura del Salento, basta proclami, mettiamo fine agli appelli che sistematicamente cadono nel vuoto, rifiutiamo l’assistenzialismo fine a se stesso, e ripartiamo con coraggio nella consapevolezza di non essere secondi a nessuno».

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