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ELEZIONI REGIONALI: RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUEDOTTO PUGLIESE E GARANZIA DEL MINIMO VITALE PER TUTTI I CITTADINI

Il “Comitato pugliese Acqua Bene Comune” sollecita gli impegni per la risorsa più preziosa: l’acqua. Trasparenza nelle analisi sulla qualità, depurazione efficiente per il riutilizzo in agricoltura e nell’industria, garanzia del diritto umano universale e aumento dei canoni concessori gli obiettivi descritti dalla candidata governatrice Laricchia (M5S).

Antonella Laricchia

A quattro anni dal referendum del 2011, il “Comitato pugliese Acqua Bene Comune” torna a sollecitare i candidati alla Presidenza della Regione Puglia, in vista del 31 maggio prossimo, sul tema dell’acqua pubblica. Temi cruciali sono il percorso di ripubblicizzazione di Acquedotto Pugliese S.p.A. e il garantire a tutti i cittadini pugliesi il cosiddetto “minimo vitale”. I 5 Stelle rispondono alle richieste del Comitato spingendo anche oltre e illustrano le prerogative sulla risorsa idrica: dal riconoscimento concreto del diritto all’acqua, passando dai depuratori e dall’utilizzo dell’acqua in agricoltura, sino all’aumento dei canoni di concessione per le aziende che fanno profitto sull’acqua. “La nostra prima stella è proprio quella dell’acqua pubblicadichiara la candidata governatrice Antonella Laricchia (M5S) a dimostrazione dell’importanza che le riconosciamo. Grazie agli insegnamenti del prof. Riccardo Petrella ed alle battaglie condotte gomito a gomito con i comitati, siamo fortemente convinti dell’imprescindibile valore della risorsa acqua. Il servizio idrico integrato, dalla captazione alla depurazione, deve essere effettuata con soggetti giuridici di diritto pubblico e secondo modalità partecipate dai cittadini. Questo – continua Laricchia (M5S)proprio per evitare la mercificazione dell’acqua che, in quanto diritto umano universale, non può sottostare alle regole del mercato e non può esser gestita al pari di una mera merce. Il servizio idrico va gestito nel miglior modo possibile ed al minor costo per i cittadini, garantendo un minimo vitale di 50 litri a testa per ognuno. Dobbiamo restituire ai pugliesi innanzitutto la dignità ed i diritti che, in questi anni, gli sono stati scippati dai partiti, più attenti ai propri di interessi. Porremo sotto la lente d’ingrandimento, inoltre, ogni appalto in merito ai lavori di efficientamento dell’acquedotto e dei consorzi di bonifica, dando trasparenza all’intero processo”.

L’impegno dei 5 Stelle si concentra anche sulla qualità dell’acqua. Un obiettivo da raggiungere avendo la garanzia di captare acqua dagli invasi lucani non contaminati dalle attività antropiche e facendo ogni pressione possibile sulla Basilicata per il rispetto degli stessi. Sarà garantita, inoltre, la pubblicazione periodica e costante dei risultati delle analisi dell’acqua in entrata ed in uscita dai potabilizzatori. La depurazione, invece, rimane un nervo scoperto della Puglia.

L’ultimo decennio targato centrosinistra ha prodotto ben tre procedure di infrazione per la cattiva gestione della depurazione dei reflui, comuni ancora privi di sistemi fognari e di conseguente depurazione o paesi dove il cattivo funzionamento inquina mari e lamecontinua Antonella Laricchia (M5S)Punteremo a norme che garantiscano uno stato di qualità dei reflui tale che ne consenta il riutilizzo, senza danno alcuno per la salute e l’ambiente, in agricoltura o nell’industria e riducendo, di conseguenza, lo sfruttamento delle falde. Inoltre, la fitodepurazione sarà fortemente incentivata”. Infine, triplo canone concessorio per l’acqua prelevata per imbottigliamento, in funzione degli ettari dati in concessione, dei volumi prelevati e di quelli imbottigliati. “Bisogna riprogrammare e riformare il modello economico considerando sempre le risorse disponibili, tra tutte queste forse l’acqua è la principale, affinché l’impronta ecologica sia sempre sostenibile e non penalizzante per il territorio pugliese. L’acqua conclude Antonella Laricchia (M5S)è un bene comune, diritto umano universale, e deve essere gestita nell’esclusivo interesse dei cittadini pugliesi e non di coloro che ne fanno un ricco business”.

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