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SANITÀ, RIFIUTI, PIANO DI SVILUPPO RURALE, XYLELLA, ILVA, TAP: VOTARE ANCORA EMILIANO È FOLLIA PURA

Al netto dell’opportunismo, del trasformismo e del baricentrismo che hanno caratterizzato ogni sua azione politica, esistono ben sei ragioni importanti per cui nessun elettore dotato di buon senso dovrebbe votare per Michele Emiliano alle prossime regionali e sono tutte motivazioni clamorosamente forti e incontestabili: sanità, rifiuti, Piano di sviluppo rurale, xylella, ILVA e TAP.
Cominciamo con la sanità, una delle deleghe che il Presidente della Giunta ha conservato ben stretta tra le sue mani. Basterebbe solo questo argomento per comprendere come la sua credibilità politica oggi sia pari a zero: piscine riabilitative che non vedono l’acqua da anni, dirigenti che non hanno fatto alcun concorso e reparti mai aperti per cui sono stati spesi milioni di euro sono solo la punta di un iceberg che custodisce problematiche strutturali ben più pesanti e dannose per tutti noi. Dei 33 ospedali presenti in Puglia Emiliano ne sta per chiudere 11 in quanto, secondo lui, “strutture deboli, macchine mangia soldi e zavorra per la comunità” e non, invece, servizi fondamentali per la società civile, punti di riferimento obbligatori per i malati e per chi deve assistere i propri congiunti.
Sulla spesa farmaceutica, poi, la Puglia detiene la maglia nera tra tutte le regioni italiane, conquistando un primato tutt’altro che invidiabile. Ma ciò che si ripercuote più di ogni cosa sul nostro diritto alla cura e alla salute sono i tempi di attesa per eseguire esami o prestazioni mediche: 873 giorni è quanto dovrà attendere un cittadino leccese recatosi di recente al Centro prenotazioni dell’ASL di Lecce.
Il fallimento della politica attuata sulla gestione dei rifiuti, da quando c’è Emiliano alla guida della Giunta, invece, si concretizza puntuale ogni estate con le immancabili emergenze di cui il Salento conosce bene gli effetti e i disagi. La scellerata centralizzazione delle decisioni e l’inspiegabile diniego sulla nuova e necessaria impiantistica non hanno permesso di assicurare il fondamentale principio della prossimità della gestione, con conseguente aumento dei costi di trasporto che incidono non solo sull’ambiente ma anche sulle tasche dei cittadini.
I pugliesi sono stati beffati spudoratamente per tutti gli anni del governo di Emiliano: all’impegno profuso da ognuno di noi nella raccolta differenziata è corrisposto un paradossale aumento delle tasse dovuto ai disservizi causati dalla stessa Regione. Un caso unico al mondo.
Il Piano di Sviluppo Rurale, terza motivazione, da preziosa risorsa europea si è trasformato in un fallimento e in una clamorosa occasione perduta per la nostra agricoltura. Un vero colpo mortale.
La Regione Puglia, seconda in Italia solo alla Lombardia per l’intero comparto, doveva spendere entro la fine dello scorso anno 142 milioni di euro, ma non lo ha fatto e ora i fondi sono andati persi. Un disastro imputabile soprattutto alle scelte operate in prima persona da Michele Emiliano, Assessore ad interim all’Agricoltura, e a una lunghissima catena di errori nella stesura dei bandi che ha reso inevitabile una altrettanto infinita pioggia di ricorsi al Tar. Così la Puglia, da regione con la più marcata vocazione agricola, è diventata il fanalino di coda d’Italia e sono stati penalizzati, mortificati e vanificati gli sforzi e gli investimenti di tante aziende e imprenditori nostrani.
Se oggi ILVA è un disastro e i gestori hanno deciso di abbandonare il progetto è colpa del PD e di Emiliano: Arcelor, infatti, sarebbe potuto rimanere, riducendo la capacità produttiva più o meno temporaneamente come sta facendo in Francia e in Germania. La chiusura dell’impianto farà perdere un punto del prodotto interno lordo italiano, oltre ventimila posti di lavoro e un asset strategico per il paese. Ma Michele Emiliano probabilmente non si è reso conto di nulla, continua demagogicamente a parlare di decarbonizzazione, nonostante tutti sappiamo ormai che questa strada non sia ma stata tecnicamente percorribile.
Se oggi la xylella fastidiosa non ha smesso di avanzare e si accinge a varcare i confini regionali la colpa è sempre di Emiliano. Il Governo pugliese non solo non è stato in grado di fronteggiare il diffondersi del batterio, neanche non ha mai avuto neanche una visione strategica per la definizione e alla programmazione degli interventi. L’atteggiamento schizofrenico e trasformista del Presidente e il suo interessamento ad intermittenza hanno portato alla degenerazione del problema. La mancata applicazione delle misure per impedire il diffondersi del batterio, i ritardi, le mancate ispezioni e gli abbattimenti mai avvenuti delle piante infette hanno portato poi una procedura d’infrazione ed una condanna della Corte Europea, facendo seguire la beffa al danno.
Ultimo importante motivo per cui votare ancora Emiliano sarebbe una follia si chiama TAP.
La Regione a occhi chiusi avrebbe potuto istituire un Sic mare, un sito di interesse comunitario, a San Foca, rendendo l’area inaccessibile al cantiere Tap. Avrebbe potuto ricorrere al Tar quando erano sotto gli occhi di tutti i palesi abusi del Mise e le anomale manovre cui i governi tecnici e trasformisti degli ultimi anni ci hanno abituato. Ma non lo ha fatto. Continua a mentirci e non ha ha mai chiesto scusa.
Emiliano ha dimostrato in questi anni una comprovata incapacità di avere posizioni univoche e di prendere scelte responsabili: dalla Xylella – capolavoro del suo fallimento – a TAP, dalla sanità ai rifiuti è stato un susseguirsi di slogan contraddittori e irresponsabili. Spetta al centrodestra, oggi, unirsi coeso e compatto per costruire un’alternativa che riconsegni alla Puglia dignità, serietà, meritocrazia e progettualità.

Andrea Guido
Consigliere Comunale
Città di Lecce
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