giovedì, Marzo 28, 2024
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DIFFERENZIATA AL 62%

Guido: “A dicembre, quando la carenza di strutture in Puglia ci ha impedito di conferire l’organico presso i centri di compostaggio, la percentuale era scesa fino al 31%. A febbraio, trovando fortunatamente i cancelli aperti nelle 5 piattaforme disponibili, abbiamo raddoppiato immediatamente”.
Raccolta differenziata al 62% nel mese di febbraio. Manca di nuovo pochissimo al raggiungimento dell’obiettivo del 65%, percentuale necessaria a evitare la stangata Eco Tassa Regionale.
“Questo dato – dichiara Andrea Guido – dimostra chiaramente che, quando gli impianti di recupero della frazione organica sono disponibili, la città non ha problemi nel raggiungere le percentuali previste. Nel mese di dicembre, ad esempio, per gli interventi di manutenzione e per il raggiungimento delle capienze massime settimanali dei 5 impianti di compostaggio, non avendo avuto, quindi, la possibilità di avviare a recupero detta frazione, la percentuale di differenziata della città era precipitata al 31%. Nel mese scorso, invece, riuscendo a conferire attraverso l’utilizzo simultaneo delle 5 piattaforme in maniera regolare, abbiamo raddoppiato il risultato. Ora forse risulta a tutti più chiaro quanto ho asserito nelle scorse settimane e quanto gravano le carenze infrastrutturali imputabili alla mancata programmazione della Regione Puglia. A Bari nessuno mai ha fatto la semplice addizione di tutte le tonnellate di umido prodotte giornalmente da tutti i comuni e non l’ha mai confrontata con la capienza reale degli impianti che essa stessa predispone e autorizza. E questo, insieme ad una definizione calmierata delle tariffe, si sarebbe dovuto fare prima dell’adozione del Piano Regionale dei Rifiuti che ha imposto a tutti i comuni pugliesi l’avvio del sistema di raccolta porta a porta degli RSU. Non mi stancherò mai di denunciare tutto questo”.

Circa il 35% dei rifiuti solidi urbani è costituito dall’organico. Oggi la Città di Lecce conferisce le sue 52 tonnellate giornaliere di organico presso 5 impianti secondo queste proporzioni: 12 tn presso Cave Marra di Galatone, 20 tn presso Tersan Puglia di Modugno, 5 tn presso Aseco di Ginosa e 15 tn presso Ionica Servizi di Noci. Suddividere la frazione e avviarla presso 5 impianti diversi è uno sforzo non indifferente. Basta poi che uno di essi chiuda temporaneamente per uno dei frequenti interventi di manutenzione o per il raggiungimento dei limiti di capienza per paralizzare il sistema di raccolta e conferimento. Sopraggiunge l’impossibilità tecnica di conferire l’organico. I mezzi della ditta rimangono carichi del materiale umido e non possono neanche tornare in città per effettuare il nuovo ritiro della frazione differenziata nel frattempo dai cittadini. 

“La percentuale odierna del 62% – continua Andrea Guido – indica in ogni caso che ci sono ancora dei problemi da risolvere. Si tratta di fattispecie che ormai tutti conosciamo, questioni risolvibili, ma sulle quali le competenze del mio assessorato e della Monteco possono incidere veramente poco se non cambia l’atteggiamento di una parte dei cittadini. Questi problemi sono riassumibili in 2 semplici punti: pigrizia e negligenza, abbandoni ed evasione tributaria. Esistono ancora, infatti, molti cittadini che aspettano il giorno del ritiro della frazione del secco residuo per disfarsi di tutti i rifiuti indifferenziati accumulati in casa. Altri, specie tra coloro che usufruiscono del servizio dei carrellati condominiali, non tengono conto della destinazione dei vari contenitori in termini di frazione conferendo il materiale indifferenziato dove capita, contaminandone il contenuto con rifiuti non conformi e vanificando anche l’impegno dei loro vicini di casa virtuosi. Ma non solo. Costringendo poi la ditta a dover interrompere la raccolta e a convocare vigili e ispettori ambientali per le verifiche imposte dalla legge e volte alla ricerca di elementi di riconducibilità. Occorre tenere presente che in questi casi non è la ditta che genera disservizio non rispettando il calendario del ritiro, come spesso viene denunciato, ma sono questi cittadini che impediscono ad essa il regolare e puntuale ritiro delle frazioni. Poi ci sono gli abbandoni. Coloro che non pagano il tributo comunale non hanno diritto al servizio e, anziché, da bravi cittadini e contribuenti, autodenunciarsi e mettersi in regola, preferiscono abbandonare per strada o in campagna i loro rifiuti che, ovviamente non sono differenziati. Un piccolo sforzo da parte di questi leccesi – conclude l’assessore – e possiamo fare un sostanzioso e ulteriore passo avanti. L’obiettivo, oggi, è dietro l’angolo”.

 

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