venerdì, Marzo 29, 2024
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Decreto Irpef. Renzi annuncia bonus 80 euro “Alla faccia di gufi e rosiconi”

I “mitici” 80 euro in busta paga da maggio, per “10 milioni di lavoratori”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi apre così l’attesa conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha varato il decreto legge con il bonus Irpef per i redditi più bassi e con 10 tweet (“per le slide, questa volta – ammette – non c’è stato tempo) illustra il decreto legge ‘Italia coraggiosa’. “Parola mantenuta, alla faccia dei gufi e dei rosiconi”, dice,  “L’intervento di oggi è un primo passo ma significativo, è l’ora ics”.

Il presidente del Consiglio snocciola le decisioni prese dal Cdm: da maggio il bonus di 80 euro con la riduzione dell’Irpef riguardera’ “i cittadini che hanno da 8 mila a 26 mila euro”, una misura che sara’ “strutturale”. A copertura dei 6,9 miliardi necessari per il 2014 e dei 14 miliardi per il 2015 una serie di tagli alla spesa che riguarda la Pubblica amministrazione, gli stipendi pubblici alti, la Rai, i ministeri, le autoblu e gli stipendi delle alte cariche della magistratura, ma non la salute su cui c’e’ stata una vera e propria alzata di scudi del ministro Beatrice Lorenzin.
I ”denari”, sottolinea poi, sono “strutturali” e se per il 2015 non sono scritti nero su bianco nel decreto saranno indicati, assicura, nella Legge di Stabilità. Tetto di 240 mila euro agli stipendi dei manager e degli “alti magistrati” (la norma ‘Olivetti’), tagli alla Difesa per 400 milioni, di cui 135 milioni di euro arriveranno dagli F35, risorse dall’aumento della tassazione delle plusvalenze di Bankitalia (la voce più corposa quest’anno con 1,8 miliardo) e dagli introiti Iva ma anche dal pacchetto sobrietà e dalla centralizzazione degli acquisti di beni e servizi.

Terminata la conferenza stampa, e’ stata immediata la replica dell’Anm: “Cosi’ come si possono commentare e criticare le sentenze, si possono commentare e criticare le leggi” ribatte il presidente Rodolfo Sabelli. L’Anm, che svolge anche un’attività sindacale, ricorda che “non si tutelano solo le retribuzioni ma anche le prerogative costituzionali della magistratura”. Una posizione, afferma Sabelli, ”sostenuta più volte dalla Corte Costituzionale nel momento in cui ha detto che lo speciale regime del trattamento economico della magistratura è posto a garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della giurisdizione”.

Renzi, in conferenza stampa, affronta poi il tema dei tagli alla Sanità che, dice, non ci saranno (”se li trovate vi pago da bere”), smentendo così le indiscrezioni di giovedì e rivendicando l’assenza di tagli lineari perché “vogliamo ‘tagli intelligenti”.  D’altro canto, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva annunciato battaglia: “combatterò fino all’ultimo”, aveva detto. Insomma, è la convinzione del premier, il governo è passato dalle promesse ai fatti smentendo anche quanti lo accusano di misure spot ed elettoralistiche.

A fine giornata Renzi si dice “felice” per il “primo passo di una vera rivoluzione” finalmente compiuto. “Da oggi c’e’ un’Italia piu’ semplice” afferma “con il sorriso”. Poi esce in piazza Colonna e si concede un bagno di folla prima della pausa di Pasqua.

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