Due casi sospetti, Lecce e Alessandria, nave “sequestrata” a Civitavecchia
È allarme ad Alessandria e Lecce dove due donne, un’italiana ed una cinese, sono state messe in isolamento per un sospetto caso di coronavirus.
Paura e preoccupazione anche a Civitavecchia dove ad una nave da crociera, con 6mila passeggeri a bordo, è stato bloccato lo sbarco per due casi sospetti. Si tratta di moglie e marito cinesi con febbre e problemi respiratori. A bordo della nave sono giunti i medi dello Spallanzani per realizzare i primi test del caso.
Caso Alessandria, test in vista
La donna di Alessandria, rientrata dalla Cina dopo alcuni mesi, è stata messa in isolamento in ospedale perché presenta sintomi influenzali simili a quelli del coronavirus.
Secondo quanto riportato da Ansa per confermare l’eventuale infezione, la paziente sarà sottoposta ad ulteriori accertamenti clinici il cui esito sarà a disposizione nella giornata odierna. Al pronto soccorso, conferma l’Azienda ospedaliera, è scattata la procedura prevista dal Protocollo nazionale per affrontare eventuali casi di coronavirus.
La donna, ha precisato in tarda serata una nota dell’azienda Ospedaliera di Alessandria, è ricoverata nel reparto di Malattie Infettive. I sintomi influenzali accusati sono definiti dai sanitari “non gravi e non correlabili al coronavirus”, ma “come previsto dalla procedura ministeriale”, la paziente è stata comunque “trattenuta e ricoverata in misura precauzionale”.
Solo dalle analisi alle quali la donna sarà sottoposta sarà possibile chiarire se si tratta di un caso legato al coronavirus. La paziente, che secondo quanto trapela sarebbe una 24enne, è rientrata da Shanghai dopo 6 mesi di permanenza. Shanghai, ad oggi, non è fra le zone a rischio per l’epidemia del virus cinese sviluppatosi dalla città di Wuhan.
Caso Lecce, donna entrata in contatto con cinesi di Wuhan
Stando a quanto riportato da Ansa, che ha citato il dipartimento Salute della Regione Puglia, una cittadina cinese residente in Salento due giorni fa è andata all’ospedale Vito Fazzi di Lecce con febbre alta e difficoltà respiratorie, sintomi simili a quelli del virus.
La donna ha riferito di aver avuto contatti, nei giorni scorsi, con alcuni connazionali provenienti dalla zona di Wuhan, centro dell’epidemia.
Come da protocollo, sono scattate le misure previste: la donna è stata messa in isolamento e sono stati fatti i prelievi, che sono stati inviati all’Istituto nazionale per le Malattie infettive Spallanzani di Roma. La paziente, poi, da Lecce è stata trasferita al Policlinico di Bari, centro di riferimento regionale per i casi sospetti da coronavirus. I primi risultati delle analisi sono attesi in giornata.
Dalle prime informazioni trapelate la donna sarebbe risultata positiva ad un’altra infezione, una situazione che, secondo quanto riportato da Ansa, ridurrebbe le possibilità che sia stata infettata dal virus cinese.
Coronavirus, vittime in aumento
Intanto cresce il bilancio delle vittime del virus in terra asiatica. Secondo quanto riferito da Ansa una vittima nella provincia sudoccidentale del Sichuan porta a 38 i nuovi decessi per il coronavirus cinese, 37 dei quali nello Hubei, per un totale di 170 vittime dall’inizio dell’epidemia.
I nuovi casi registrati nella giornata di ieri in tutto il territorio cinese sono stati oltre 1.700, più di mille dei quali solo nella provincia focolaio dell’infezione, secondo l’ultimo bilancio del governo centrale.
La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese. ha reso noto che anche il Tibet ha riportato il suo primo caso. Le 38 nuove morti segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall’inizio dell’epidemia e arrivano mentre è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone nello Hubei. La maggior parte delle ultime infezioni segnalate si è verificata proprio nella provincia focolaio del virus, che ne ha registrate 1.032.