venerdì, Aprile 19, 2024
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Continua la pacifica invasione di Orti Verticali

Aromi mediterranei, erbe officinali, ortaggi, fragole. C’è spazio per tutto questo anche dove spazio non c’è. Si può coltivare dove meno te lo aspetti, basta volerlo e investire nell’anima verde che ognuno di noi ha. Con questa convinzione “Made in Carcere” ha promosso il progetto ORTI VERTICALI. Anche in questo caso sono tessuti recuperati e confezionati per contenere terra, semi e piante, a dare vita ad un prodotto creativo che consente di avere piccoli grandi ORTI VERTICALI a portata di mano, grazie ad una originale soluzione che punta… in alto!

 

ORTI VERTICALI – Il progetto

Obiettivo principale è quello di offrire a donne e uomini detenuti la consapevolezza dei ritmi della Natura – dei quali vengono privati con la reclusione – cercando di costruire un feeling con quello che essa può dare all’uomo (se è lui a prendersene cura, non abusando e sfruttando in modo dissennato). “Difendiamo il Pianeta o si difenderà da solo e a proprio modo – dice Luciana Delle Donne, fondatrice di Made in Carcere, presentando il progetto – noi consumiamo come se avessimo tre o quattro pianeti a nostra disposizione ma, forse non è chiaro, ne abbiamo uno solo”. Questo progetto desidera, infatti, avvicinare quante più persone alla Natura ed alla consapevolezza dei suoi ritmi, che non sono quelli del mondo virtuale. E’ nato per offrire una sorta di “nature therapy” a persone in stato di detenzione ma adesso va oltre, contaminando fiere e scuole.

Dopo l’exploit allo scorso Salone del Gusto di Torino e prima di debuttare ufficialmente all’EXPO 2015 (Luciana Delle Donne è Ambassador di WE-Women for Expo), il progetto ORTI VERTICALI prosegue ed in questi mesi entra ancora più nel vivo con una serie di iniziative.

 

ORTI VERTICALI in carcere

Dopo l’esperienza avviata nel carcere di Borgo San Nicola di Lecce, gli ORTI VERTICALI arrivano in altri penitenziari italiani.

Il Direttore del Carcere di Poggioreale (Napoli) e il Comandante del Carcere Militare di Santa Maria Capua Vetere (CE), hanno accolto con entusiasmo gli orti realizzati ad hoc dalle detenute di Borgo San Nicola, al fine di avviare un percorso sperimentale di utilizzo degli orti verticali grandi e piccoli con i reclusi, ai quali così si restituisce la possibilità di godere di un pezzo di natura.

Ben 16 differenti specialità aromatiche e poi ortaggi e soprattutto tante fragole negli ORTI VERTICALI di varie misure che adesso crescono nei due penitenziari.

Orti portatili, da appendere al muro e da indossare, provocatoriamente, come borsetta, ce n’è per tutti e per tutti i gusti.

 

In CARCERE c’è chi ritrova profumi dimenticati 

a SCUOLA, invece, chi magari non li ha mai conosciuti davvero 

e a stento riconosce la differenza tra menta e rosmarino…

 

ORTI VERTICALI A SCUOLA

Il progetto ORTI VERTICALI per la prima volta entra a scuola. Ed è così che Luciana Delle Donne, lo scorso 13 aprile, nell’I.I.S.S. “R. Gorjux – N. Tridente” di Bari, ha dato il via al primo laboratorio di agricoltura verticale attraverso la creazione di oltre 50 ORTI VERTICALI portatili. Simpaticamente, per attrarre l’attenzione dei ragazzi, è stata proposta anche una borsa tracolla con tasche per piante!

Made in Carcere ha integrato il percorso ospitando nel progetto anche Lifestyle Studium, del noto Dott. Domenico Meleleo, e EMS Ente Modelli Sostenibili, per affrontare argomenti fondamentali come la sostenibilità, la consapevolezza alimentare e la nutrizione sportiva in età evolutiva. L’intervento si propone di mostrare ai ragazzi come scegliere i cibi, individuare quelli potenzialmente dannosi e di conoscere alcuni aspetti psicologici che influenzano le preferenze e il comportamento d’acquisto degli alimenti.

Con gli ORTI VERTICALI di Made in Carcere, si è cercato di coinvolgere nell’esperienza i giovani studenti, invitandoli  a coltivare in casa o sul proprio balcone, aromi, erbe officinali e ortaggi. Si parte dal principio di poter usare quello che già c’è a disposizione, riciclando il materiale che altrimenti andrebbe al macero, come i sacchi di juta del caffè donati dal famoso Caffè Quarta di Lecce. Soluzioni decorative originali, ma anche una tecnica utile perché permette di avere sotto mano erbe mediterranee e ortaggi con in più la soddisfazione di averli coltivati tutti da sé.

ORTI VERTICALI ANCHE A VINITALY e SALONE DEL MOBILE

Made in Carcere ha portato i suoi ORTI VERTICALI al Vinitaly di Verona. Un’installazione di erbe di vario genere ha ricoperto un’intera parete dello stand delle Tenute Emera di Claudio Quarta Vignaiolo, da sempre vicino ai principi di Made in Carcere. Per quattro giorni, acqua ed annaffiatoio alla mano per alimentare gli aromi mediterranei che hanno viaggiato dal Salento (ORTI VERTICALI cuciti dallE detenute dell’istituto penitenziario di Borgo San Nicola di Lecce) a Verona, per promuovere le buone prassi di un tempo e soprattutto più biologico e fai da te. Ottimo il risconto: in tanti si sono avvicinati non solo per ammirare ed annusare i profumi dell’orto ma anche, in taluni casi, per offrire un po di cure ad esso.

Ottima esperienza anche quella del Salone del Mobile. Made in carcere vi ha preso parte aderendo a Feeding Creativity, l’esclusivo progetto made in Puglia che coniugafood, design e innovazione sociale a cura di Officine Tamborrino e Xfood: uno spazio sociale unico, molto simile ad un ristorante ma che ha offerto nutrimento di cultura, aggregazione e innovazione sociale. Made in Carcere era presente con i tessuti di recupero, destinati altrimenti al macero, cuciti dalle sartine detenute: cuscini e tovagliettecoloratissimi e piccoli orti verticali portatili.

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