martedì, Marzo 19, 2024
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Programmazione spettacoli

Sabato 14 marzo – Domenica 15 marzo

NESSUNO SI SALVA DA SOLO

Nessuno si salva da solo Locandina FilmCon onestà di racconto e senza mai abbassare lo sguardo, Castellitto e Mazzantini si buttano a capofitto dentro il dolore vivo del disfacimento di una storia d’amore

Gaetano e Delia sono una coppia separata che si incontra al ristorante per decidere come suddividersi le vacanze con i figli. Quello che inizia come un match fra due contendenti pieni di rabbia e di risentimento si trasforma a poco a poco in un viaggio lungo la memoria della loro storia d’amore. Riusciranno Gaetano e Delia a ritrovare la strada di casa?
Sergio Castellitto, alla sua quinta prova per il cinema e la terza trasposizione di un testo della moglie, Margaret Mazzantini (sceneggiatrice qui come nelle tre occasioni precedenti), si cimenta con quello che è ormai diventato un genere a sé, quelle “scene da un matrimonio” che hanno costituito la poetica di alcuni autori. Nessuno si salva da solo, per fortuna, non guarda tanto all’opera omnia di Ingmar Bergman (o anche del Woody Allen drammatico, cui fa esplicito riferimento una battuta del film) quanto ai toni agrodolci dello Stanley Donen di Due per la strada o al romanticismo adulto e imbevuto di quotidianità del Claude Lelouch di Un uomo, una donna (e molto altro cinema francese). Con onestà di racconto Castellitto e Mazzantini si buttano a capofitto dentro il dolore vivo del disfacimento di una storia d’amore senza mai abbassare lo sguardo, o nascondere la testa. L’unica concessione “cinematografica” è la velocità di montaggio (di Chiara Vullo) che taglia senza esitazione i tempi morti lasciando che sia la vita a narrarsi e mostra simbolicamente l’accelerazione improvvisa di certi scontri. E poiché una crisi coniugale è anche spesso una sequela di frasi fatte e insulti coloriti questa volta la penchant declamatoria di Margaret Mazzantini funziona in sceneggiatura: perché ogni passo della via crucis che la coppia attraversa porta incisa una didascalia dolorosa.
È difficile ammetterlo, data la confezione rifinita e glamour del film, ma c’è una verità di fondo, una genuinità di ispirazione anche dietro il più scontato dei cliché che si raccontano e la più banale delle discussioni, buche di percorso in cui cadono quasi tutti, e quasi tutti allo stesso modo. Così come sarebbe facile liquidare snobisticamente i due protagonisti come “imbecilli depressi”, dato che loro stessi così si definiscono, quando invece la loro imbecillità e soprattutto la loro depressione è anche segno dei tempi, che instillano sfiducia e dispensano umiliazioni difficili da reggere.
Nessuno si salva da solo ha pregi e difetti simili a L’ultimo bacio: fra i pregi, un tempismo sorprendente rispetto alla realtà di una generazione, e la volontà di scavare nella rabbia e nella frustrazione contemporanee senza indietreggiare; fra i difetti, la tendenza all’urlo e alla concitazione trafelata, che però sono anche i segni più frequenti (e imbarazzanti) di ogni crisi reale. In questo spin fuori controllo c’è la mancanza di un’educazione sentimentale e la sovrabbondanza di una diseducazione televisiva in cui il confronto è sempre e solo il litigio teatrale o lo sfogo vulcanico.
Ciò che salva, per parafrasare il titolo, è lo sguardo dritto, e Castellitto saggiamente fa lavorare gli occhi di Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, che sostengono con molta grazia e molta aderenza al vero i loro personaggi, Scamarcio interpretando “il cazzone” (non essendolo) con più frecce al suo arco di quanto la sua apparente inconsistenza riveli, e Trinca regalando intensità e pudore ad una donna ferita tanto profondamente da non poter guardare in faccia il suo dolore.

spettacoli ore 17:15, 19:15 e 21:15

Lunedì 16 marzo spettacolo ore 19:15

QUEEN ROCK MONTREAL

Queen Rock MontrealIl primo concerto in 35mm coglie i Queen all’apice della popolarità e del repertorio

Queen dividono, forse più di qualunque altra band. Chi non sopporta l’atteggiamento istrionico di Freddie Mercury, chi il suo cantato da melomane, chi il flirt insistito con il kitsch di un gruppo che da sempre ha fatto del barocco una cifra stilistica. E, al contrario, chi adora la loro capacità di trasformare generi differenti in melodie immortali, di scrivere anthem pop destinati a durare nel tempo e a superare ogni steccato culturale e geografico. Chi non coglie il messaggio di We Are the Champions, inno all’eroismo dell’uomo comune?
Il concerto di tributo a Freddie Mercury, appena scomparso, nel 1991, fu un evento sensazionale, forse l’ultimo di portata universale nella storia del rock, al pari dei Live Aid e dei grandi festival dei Sessanta. A testimonianza di un talento che seppe colpire l’immaginario delle persone più differenti, accomunate da una rapsodia bohèmienne che risuonava nelle loro teste. Primo concerto filmato interamente in 35mm e ora remasterizzato in UltraHD, Queen Rock Montreal, già album live, è un’istantanea del gruppo all’apice della popolarità e del repertorio, nel 1981 seguito al successo di Another One Bites the Dust.
I capolavori dell’era glam si mescolano alle nuove contaminazioni, come Under Pressure (qui ancora inedita e orfana di Bowie), con Mercury a invadere palcoscenico e grande schermo con la sua debordante presenza scenica. Sulla sua voce, oltre che sulla chitarra distorta di Brian May, si reggono le sorti di un singolare live set, inaspettatamente veloce durante la perfetta esecuzione di Bohemian Rapsody e rallentato quando prevalgono tediosi assoli di percussioni, dilatati secondo un vezzo inconfondibilmente anni Settanta. Non tutto funziona, a partire da una Jailhouse Rock poco ispirata, ma per i fan Queen Rock Montreal è una nuova occasione di rivivere la sensazione che i Queen siano ancora tra noi ed è questo a contare più di ogni altra cosa.

spettacolo ore 21:15

Martedì 17 marzo RIPOSO SETTIMANALE

Mercoledì 18 marzo QUEEN ROCK MONTREAL Spettacolo ore 19:15

NESSUNO SI SALVA DA SOLO Spettacolo ore 21:15

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