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CINEMA DEI TRULLI DI ALBEROBELLO

PROGRAMMAZIONE

Sabato 2 gennaio 2016-Domenica 3 gennaio 2016-Lunedì 4 gennaio 2016-Martedì 5 gennaio 2016- Mercoledì 6 gennaio 2016-Giovedì 7 gennaio 2016- Venerdì 8 gennaio 2016
Storia accattivante, battute gustose e satira in musica. Ma la comicità di Checco è più addomesticata e meno deliziosamente iconoclasta che in passato
Quo vadoChecco è stato allevato dal padre con il mito del posto fisso. A quasi 40 anni vive quella che ha sempre ritenuto essere la sua esistenza ideale: scapolo, servito e riverito dalla madre e dall’eterna fidanzata che non ha alcuna intenzione di sposare, accasato presso i genitori, assunto a tempo indeterminato presso l’ufficio provinciale Caccia e pesca, dove il suo incarico consiste nel fare timbri comodamente seduto alla scrivania. Ma le riforme arrivano anche per Checco, e quella che abolisce le province lo coglie impreparato: il suo status di single relativamente giovane lo rende idoneo alla richiesta “volontaria” delle dimissioni, a fronte di una buonuscita contenuta. Ma Checco, consigliato dal senatore che l’ha “sistemato”, non cede alle richieste della “liquidatrice”, la granitica dirigente Sironi e lei, al fine di liberarsene, lo spedisce in giro per tutta l’Italia, nelle sedi più disagiate e scomode. Checco si adatta e non molla. Alla Sironi non resta che tentare un’ultima carta: mandare l’impiegato al Polo Nord, in mezzo alle nevi perenni e agli orsi bianchi. Per fortuna al Polo c’è anche Valeria, una ricercatrice di grandi ideali e di larghe vedute che cambierà il destino del nostro eroe e gli farà scoprire i piaceri (e le responsabilità) di una vita civile.

Alla sua quarta commedia per il grande schermo Luca Medici racconta un’altra avventura del suo alter ego, quel “cozzalone” pugliese in perenne equilibrio fra conformismo e anarchia, cartina di tornasole dei vizi e dei difetti del popolo italico. Questa volta però il suo spiritaccio sembra edulcorato e, nonostante la storia accattivante e il fuoco di fila di battute gustose, viene meno la sua verve più genuinamente polemica e più “involontariamente” politica. Il risultato è una commedia divertente, ben congegnata dal punto di vista narrativo e ben recitata da tutto il cast (a cominciare da Medici) ma più addomesticata, e meno deliziosamente iconoclasta, delle precedenti. Per dirla con Checco: siamo convinti? Nì.
Quo Vado? arriva al cinema in una quantità spaventosa di copie, subito dopo l’uscita di Star Wars, dei cinepanettoni e de Il ponte delle spie. Ma se la prima parte del film, quella in cui Zalone (e il suo regista-autore Gennaro Nunziante) lanciano frecciate alla Tav, ai centri di accoglienza, ai “condannati alla partita Iva” e ai prepensionatori in carriera faceva sperare in una vena più caustica e critica, quest’ultima finisce con lo stemperarsi in un buonismo incongruente con l’essenza comica di Checco, capace di volgarità mirata e di irriverenza verso ogni forma di perbenismo. Quell’essenza che appare invece in tutta la sua carica satirica nelle due canzoni che Checco canta a commento del film, “I am an Italian boy” “mafia, pizza e maccheroni” e “La prima Repubblica”, quella che “non si scorda mai”.

QUO VADO ?, ore 16:00, 18:00, 20:00, 22:00
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