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CAVALLINO Stagione Teatrale 2016/2017

“Il Ducale” – Filumena Marturano

Caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo. Sul palcoscenico del Teatro «Il Ducale» di Cavallino, per la Stagione 2016/2017, venerdì 3 febbraio va in scena «Filumena Marturano», una delle commedie del grande Eduardo più conosciute e amate al mondo. Ad interpretarla saranno Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses, con la regia di Liliana Cavani

Si alza il sipario del Teatro «Il Ducale» di Cavallino su una delle commedie del grande Eudardo più amate e rappresentate in tutto il mondo. Per la Stagione 2016/2017 siglata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, venerdì 3 febbraio 2017 alle ore 20.30 c’è «Filumena Martuano», pièce  ispirata da un fatto di cronaca dal quale Eduardo costruì una delle più belle commedie dedicata alla sorella Titina. È la storia di Filumena Marturano e Domenico Soriano: lei è caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo, con un passato di lotte e tristezze, decisa a difendere fino in fondo la vita e il destino dei suoi figli: è la nostra “Madre Coraggio”.

Lui borghese, figlio di un ricco pasticciere, “campatore”, amante e proprietario di cavalli da corsa, un po’ fiaccato dagli anni che passano e dalla malinconia dei ricordi, è stretto in una morsa dalla donna che ora lo tiene in pugno e a cui si ribella con tutte le sue forze. Ma è soprattutto la storia di un grande amore.

La commedia – La celeberrima commedia teatrale in tre atti scritta nel 1946 da Eduardo De Filippo e inserita dall’autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari è uno dei lavori di Eduardo più conosciuti e apprezzati dal pubblico e dalla critica internazionale, scritta originariamente da De Filippo per la sorella Titina  che rese una grande interpretazione del personaggio femminile di Filumena. In seguito fu interpretata da Regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Moriconi, Isa Danieli, Lina Sastri e Mariangela Melato. Nel 1951 dalla commedia Eduardo trasse l’omonimo film, diretto e interpretato da lui stesso e da sua sorella Titina, nonché la versione televisiva (1962) con Regina Bianchi nella parte che fu di Titina; Vittorio De Sica ne trasse altresì Matrimonio all’italiana (1964), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, sempre ambientato a Napoli.  Con questo lavoro teatrale, ancora una volta Eduardo mette in scena la crisi della famiglia patriarcale borghese, quella che è nei desideri di don Mimì, mentre Filumena sa che sarebbe «fondata sul privilegio degli uni sopra gli altri e dunque sull’esclusione dei figli illegittimi». Filumena è consapevole che per loro il tempo della famiglia basata sull’amore è trascorso. Filumena sa bene che di quella famiglia rimane ben poco e che, se la si vuol far sopravvivere, bisogna rinsaldarne l’unità economica.

Forse, col tempo, come spera don Mimì, si formerà una famiglia, non più quella ormai persa, ma quella ricostruita, basata sul reciproco rispetto anche verso i figli di una prostituta.

 

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