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Calandra mette in scena la DITTATURA ARGENTINA DEL ’78 nel Teatro Garibaldi di Gallipoli

Prima assoluta a Gallipoli per “Automotores Orletti”: LA DITTATURA ARGENTINA IN SCENA AL TEATRO GARIBALDI
Debutta, domenica 23 novembre 2014 alle ore 20.30, nel Teatro Comunale “Garibaldi” di Gallipoli, lo spettacolo “Automotores Orletti”, scritto e diretto da Luigi Giungato, ispirato alle vicende che dal 1976 al 1982 insanguinarono l’Argentina della dittatura. La Compagnia Calandra rievoca la storia di un gruppo di giovani attori poco più che ragazzi braccati dalla polizia che si rifugia in una fattoria abbandonata allo scopo di allestire l’ultimo spettacolo della loro vita e del loro popolo. Lo spettacolo verrà nuovamente replicato nello stesso Teatro Garibaldi domenica 30 novembre 2014

Argentina 1978. Una casa perduta nella pampa. Dal 1976 la Giunta militare ha sospeso le libertà civili della Nazione in nome della lotta al terrorismo, nello stesso tempo realizzando una radicale riforma economica di stampo ultraliberista e cancellando ogni forma di stato sociale. I sindacati, i movimenti studenteschi e i partiti di sinistra sono stati dichiarati fuorilegge, mentre la scure della censura è calata su ogni facoltà di dissenso o di forma espressiva.
Mentre il Paese è stretto dal pugno di ferro della dittatura, sei ragazzi poco più che adolescenti fuggono da Buenos Aires nel tentativo di mettere in scena uno spettacolo clandestino contro la Giunta militare guidata da Jorge Rafael Videla. Fra loro vi sono sia figli di funzionari governativi, che di dissidenti scomparsi o di esuli ricercati. Non hanno un copione scritto, alcuni di loro non sono neppure attori. Eppure il conflitto, l’ignavia e il terrore di un popolo intero andranno in scena sui loro corpi con la stessa violenza e passione di un volo.
Sono i giorni dei mondiali di calcio, del “Processo di Riorganizzazione Nazionale” e del “Piano Condor“. Quest’ultimo, in particolare, prevede l’annichilimento psicologico e fisico di ogni potenziale dissidente mediante rapimento, detenzione illegale, isolamento, tortura ed eliminazione fisica ad opera di squadre paramilitari clandestine guidate da ufficiali dell’esercito regolare. Le loro centrali operative sono allestite in segreto in strutture dall’apparenza innocua: ospedali, fabbriche dismesse, scuole di addestramento militare, garage e officine. In quei centri clandestini vengono trattenuti, interrogati, torturati e giustiziati decine di migliaia di studenti, giornalisti, sindacalisti, operai, omosessuali, intellettuali, artisti o semplici cittadini sospettati. I loro cadaveri vengono occultati nelle fondamenta degli edifici in costruzione, abbandonati in aperta campagna o gettati in mare aperto mediante i cosiddetti “voli della morte“. Tuttavia nessun registro di polizia, dell’esercito o di qualunque altro organo amministrativo ufficiale riporta mai alcuna traccia degli arresti eseguiti. Nonostante la platealità delle azioni, i numerosi testimoni diretti e le proteste dei parenti degli scomparsi che si accumulano giorno dopo giorno, per il Governo le squadre paramilitari e, di conseguenza, le vittime dei rapimenti non esistono. Coloro che spariscono vengono semplicemente registrati e dichiarati come “desaparecidos“. Dal 1976 al 1982 nella sola Argentina si contano più di 30.000 “scomparsi“, molti dei quali di età compresa fra i 17 e i 25 anni. È stato appurato che buona parte della popolazione, pur essendo a conoscenza dell’esistenza e dell’ubicazione dei centri clandestini sapeva, ma fingeva di non vedere. Molti di loro dichiararono poi che ne era valsa la pena pur di vivere nell’ordine e nella sicurezza.

Il progetto di “Automotores Orletti” è nato alla fine del 2013, grazie all’iniziativa della Compagnia Teatrale Calandra di Tuglie insieme agli allievi della sua Scuola di Teatro, come sperimentazione tesa ad una riflessione sulla violenza del potere nei confronti dell’innocenza. Dall’incontro fra i giovani interpreti coinvolti, tutti di età compresa fra i 17 e i 20 anni, le testimonianze storiche delle vittime e dei carnefici sopravvissuti, nonché l’iconografia e le mitologie di un’epoca, ne è nato uno spettacolo che è l’incarnazione di un fantasma nello specchio della realtà contemporanea. Uno spettro più reale di quanto la sua apparente e lontana evanescenza faccia presumere. Perché l’Argentina di allora e di oggi ci somiglia come un mondo allo specchio.
“Automotores Orletti”, dal nome di uno dei principali centri di tortura clandestini dell’Argentina della dittatura, è il frutto di quel viaggio, scritto anche grazie agli studi sulle dittature sudamericane e al personale incontro dell’autore Luigi Giungato con alcuni dei protagonisti sopravvissuti e dei parenti delle vittime durante la sua esperienza maturata in Sud America.

La Compagnia Teatrale Calandra, una realtà ormai ventennale nel panorama artistico salentino, da molti anni esporta in tutta Italia i suoi numerosi spettacoli che spesso affrontano in maniera originale e talvolta ironica le tematiche più cocenti dell’attualità. Dall’assurdità del potere, alla violenza sulle donne, al bigottismo religioso, fino ad indagare sulle radici stesse della dicotomia fra bene e male, questa volta la Compagnia sceglie di affrontare uno dei periodi storici più sanguinari e oscuri del dopoguerra. Attraverso un testo inedito e l’estro di un gruppo di ragazzi formatisi nei propri laboratori, la dittatura non viene mai raccontata direttamente, ma resta come una terribile radiazione di fondo sempre presente, una nebbia che avvolge e dissolve una storia d’amore e di passione per il teatro.

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