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«OLTRE LA BARRIERA DELLA SORDITÁ»

«Il mio cammino verso la comunità sorda»

«“… mani che si muovono sicure e spedite nell’aria, che assumono forme e sembianze, che sembrano dipingere figure invisibili e occupare spazi, visi cangianti, segnati da mille espressioni …
Se almeno una volta ci siamo lasciati catturare da questo linguaggio silenzioso, siamo già sulla porta che ci permetterà di entrare nel mondo dei sordi, un viaggio che renderà strano ciò che era familiare e familiare ciò che era strano”.
Il nostro è un invito a scoprire una diversa modalità di comunicazione, e insieme il mondo dei sordi, che sulla comunicazione visiva ha costruito la sua lingua e le sue tradizioni, ha tramandato una storia e una cultura».
… ma è pur vero che ci sono persone sorde che con tenacia, studio ed impegno hanno acquisito padronanza anche nella lingua scritta della lingua italiana.
Una prova è il libro «Il mio cammino verso la comunità sorda» che sarà presentato alla cittadinanza il giorno 17 ottobre 2014, alle ore 17,00, presso l’Open Spage del Comune di Lecce, in Piazza S. Oronzo:
il primo libro scritto in Puglia da una persona sorda, il dott. Dario Palazzo.
Dario Palazzo ha voluto raccontare la sua vita e quella di molte altre persone sorde che hanno avuto una vita ostacolata non per la propria sordità, ma “per motivi filosofici”.

Infatti, il dott. Dario Palazzo ritiene giustamente e legittimamente di poter affermare che l’errore più grande ancora oggi è la mal informazione sulla comunità sorda e sulla vita dei sordi. Problema ancora attuale da parte degli udenti e anche da parte di alcuni sordi che affermano di possedere (erroneamente) un’identità udente: cioè quelle persone sorde fortemente influenzate dagli udenti che, assumendo comportamenti simili agli udenti, fingono di sentire. Molto spesso queste persone non danno alcuna importanza alla lingua naturale dei sordi e alla loro cultura, identità e comunità.
Ecco i principali motivi per cui il dott. Palazzo ha scritto questo libro, affinché possa essere una fonte di arricchimento per tutti, attraverso gli episodi della sua vita, e spera soprattutto che possa offrire utili informazioni sulla culturali delle persone sorde.
Ed è così che dai suoi racconti, come Lui stesso vuole definirli, conosciamo che Dario Palazzo è cresciuto tra i due mondi, udenti e sordi, perché i Suoi genitori sono udenti. E’ una famiglia che ha contribuito tantissimo alla Sua formazione, che gli ha permesso di conseguire un orientamento filosofico dell’essere persona sorda, agevolando il Suo cammino verso la comunità sorda.
Durante quest’anno 2014 ha ottenuto due grandi vittorie: essersi laureato e aver sfidato la letteratura con la sua sordità profonda, con larealizzazione e pubblicazione del libro.
Il dott. Dario Palazzo è il primo scrittore sordo nella regione Puglia.
Leggendo il libro si potrà cogliere la sua intensità emotiva e l’impegno sociale, ricco di significati e, siccome si tratta di un’auto-biografia, si potranno cogliere ovviamente il suo stato d’animo (a volte anche “rabbia” e “delusione”), vivere i momenti che ha vissuto e che sta vivendo: il risultato è un misto di ricordi ed emozioni che riescono ad essere vivi nel corso del tempo.
Dario Palazzo si augura che questo libro sia di buon esempio e buon insegnamento per i sordi e per gli udenti, in particolare per i genitori udenti dei figli sordi di ieri, di oggi e di domani, che molte volte non sanno come comportarsi e cosa decidere per i propri figli sordi.
All’incontro sarà presente lo stesso autore, che oltre a parlare della propria personale esperienza e delle difficoltà incontrate, risponderà alle domande dei presenti.
Sarà l’occasione per riflettere non solo sulle tante barriere comunicative che le persone sorde incontrano ogni giorno (partendo dai pregiudizi e dai stereotipi più che secolari) ma anche sull’importanza della lingua LIS, dell’impianto cocleare e del profilo professionale di “mediatore linguistico” per gli alunni sordi.
Permettetemi una piccola riflessione personale. Il dott. Dario Palazzo, come altre persone sorde (anche se non molte), peraltro anche giornalista, è la prova tattile e visiva che non ci sono (e non ci devono essere) limiti alla promozione della persona umana: proprio nell’ottica e nella valenza della Società Educante per tutti del grande pedagogista prof. Salvatore Colonna.
Società che non deve includere, non deve inserire, non deve integrare, non deve omologare, non deve appiattire: deve solo riconoscere e rispettare le differenze, creando un “ambiente” che agevoli positivamente la promozione della persona umana di tutti noi.

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