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ASSEMBLEA GENERALE DEI BALNEARI PUGLIESI

CAPONE E PIEMONTESE A ASSEMBLEA GENERALE DEI BALNEARI PUGLIESI

 “La Regione è parte lesa come voi imprenditori dalla direttiva Bolkestein”.

Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico e al Turismo, Loredana Capone, intervenendo a Bari oggi all’assemblea generale dei balneari di Puglia sul DDL di riordino delle concessioni demaniali marittime, alla presenza tra gli altri del ministro degli Affari regionali, Enrico Costa.

“Perché le imprese balneari sono come le altre imprese, che noi incentiviamo e sosteniamo con una serie di incentivi pubblici e fondi europei. La Regione ha scelto di inserire gli stabilimenti balneari nel Titolo II Turismo e nel Piano Turismo, perché sappiamo che è imprenditore quello che è definito dall’articolo 2082 del Codice civile. E quindi meritano lo stesso trattamento rispetto alle altre imprese.

Abbiamo inserito quindi i relativi codici Ateco che non c’erano, con la consapevolezza che aiutare ad investire un’impresa come uno stabilimento balneare, con gli incentivi regionali, significa limitare il danno al paesaggio, contro le cementificazioni della costa e aiutare imprese che hanno un altro numero di addetti. Nel corso di questi anni sono state molte le imprese che abbiamo aiutato a demolire e a ricostruire in maniera precaria, rispettando il paesaggio e offrendo i servizi al pubblico, dove i comuni non riescono a offrire i servizi nelle spiagge libere”.

“Con il Prefetto di Lecce – ha aggiunto –  poi siamo intervenuti rispetto alla sovrintendenza sulla questione dello smantellamento delle strutture ad ogni fine stagione. Come è possibile chiedere lo smantellamento ad ogni fine stagione, quando poi c’è il piano strategico Puglia 365 che chiede di fornire servizi tutto l’anno?”

Prosegue l’assessore: “La Regione quindi da un lato agisce con gli incentivi, dall’altro con l’accompagnamento insieme a Anci e Autorità di Bacino per tenere in piedi le strutture che se vengono demolite non solo causano un onere economico, ma creano anche disagi per i turisti che cercano posti attrezzati.

La direttiva Bolkestein tratta poi la situazione italiana come tutte le situazioni europee: Ma ci sono differenze tra gli stati: l’uguaglianza formale può portare danni, perché si considerano uguali situazioni che sono diseguali: lo dice la nostra Costituzione che l’uguaglianza deve essere sostanziale”.

“Da noi  – ha concluso – la nascita degli stabilimenti balneari è per fornire servizi ad un’utenza di tipo familiare in maniera stabile.

Quando le imprese hanno investito, si sono fidate dello Stato di avere una concessione demaniale di lungo periodo. E quindi  dovevamo porre dei paletti contro la Bolkestein che pretende di mettere tutti a gara.

Si deve tenere conto della necessità che gli investimenti compiuti, in molti casi con i soldi della Regione – per questo ho detto che siamo parte lese – siano valorizzati. Non possiamo annullare gli investimenti di imprese che danno lavoro alle persone: si deve stabilire un periodo transitorio che consenta l’ammortamento, periodo che sia il massimo possibile, concordandolo con la commissione europea. Supporteremo in tal senso il ministro Costa rispetto ad un’azione che porti a una proroga motivata che salvaguardi sia il diritto all’impresa che il principio della concorrenza”.

All’assemblea è intervenuto anche l’assessore al Demanio, Raffaele Piemontese.

“Ho apprezzato – ha detto a margine Piemontese – il fatto che ora ci sia un testo di un DDL per il riordino delle concessioni demaniali, perchè a seguito della sentenza del Consiglio di Stato c’è stata una situazione di paralisi e di caos normativo per gli imprenditori balneari che non hanno avuto più certezza per il futuro e che ha impedito ulteriori investimenti per un comparto importante della nostra economia.

Ci sono stati poi interventi da parte della Corte di giustizia europea e quindi oggi è importante che il Governo e il Parlamento inizino a dare certezze al settore.

La Puglia è estremamente interessata, perche abbiamo 970 chilometri di costa, 65 comuni balneari e abbiamo tutto l’interesse pubblico affinchè le nostre spiagge siano belle e attrattive per lo sviluppo del turismo: è interesse pubblico che le spiagge abbiano i migliori servizi e quindi occorrono norme chiare”.

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