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ARCIGAY ORGANIZZA A GALATINA LA GIORNATA DELLA MEMORIA E OMOCAUSTO

ARCIGAY ORGANIZZA A GALATINA LA GIORNATA DELLA MEMORIA E OMOCAUSTO

Non solo ebrei, ma anche Rom, comunisti, anarchici, dissidenti politici, emarginati sociali, persone con disabilità e omosessuali. La follia nazista, non ha colpito solo le persone di religione ebraica, ma anche moltissimi altri cittadini e cittadine. Oltre all’olocausto di sei milioni di ebrei, numeri da far paura hanno riguardato anche le altre “categorie” di persone ritenute al di fuori dall’allucinate standard nazista. Tra questi, tantissimi sono stati gli omosessuali, stigmatizzati dalla stella rosa sul petto, periti nei campi di concentramento.

Per non dimenticare, in occasione della Giornata della Memoria, Arcigay Salento La Terra di Oz e Salento Pride organizzano il 27 gennaio, a Galatina, dalle ore 18.30 presso il Palazzo della Cultura, un incontro di approfondimento sull’omocausto.

Intervengono per un saluto istituzionale Anpi Lecce, Arci Lecce, Guerriglia Culturale, LINK Lecce – Coordinamento Universitario e UdS Lecce e Provincia.
Storia ed approfondimenti curati da Francesco Luceri (Società di Storia Patria per la Puglia)
Modera. Antonio Sedile. (IISS “Garrone” – Barletta)

Al termine dell’evento sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

“Il Nazismo ed il Fascismo” spiega Arcigay, “con la loro tragica portata di distruzione hanno riempito pagine di storia. Tuttavia, parte di questa storia è caduta nel silenzio, tra cui l’omocausto: la persecuzione e lo sterminio di migliaia di omosessuali, uomini e donne. Considerati un pericolo per la “purezza”, marchiati col triangolo rosa. Se mentre in Germania gli e le omosessuali hanno incontrato persecuzioni dure, in Italia la discriminazione è stata ‘meno cruenta’ dovuta anche al fatto di una narrazione che vedeva l’Italia ‘esente’ da questa ‘piaga’. In ogni caso, come vedremo, un dramma che non è terminato con la Liberazione. Molte persone continuarono a pagarne il prezzo, sia in termini di prigione e confino, perché il reato di omosessualità persisteva; sia in termini di re-inserimento sociale: molti preferirono non parlare né spiegare il perché erano stati perseguitati, per paura della discriminazione sociale. Questa strage fu quindi, sia dai carnefici che dalle vittime, insabbiata e dimenticata. Questo evento, come gli eventi che gli altri comitati Arcigay in questi giorni organizzano nel resto d’Italia, vuole quindi rendere omaggio a queste persone, alle loro sofferenze e alle loro vite spezzate. Per non dimenticare nessuno”.

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