mercoledì, Aprile 24, 2024
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Altro che eradicazioni…

Il presidio agli ulivi salentini sta avvicinando le generazioni.

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Il Presidio degli ulivi a Veglie sta portando all’attenzione della collettività, finalmente, un atteggiamento propositivo che è finalizzato a mettere sotto la lente di ingrandimento della pubblica opinione un modo nuovo di affrontare il dramma della xylella. In questi lunghi mesi è balzata agli onori della cronaca un’immagine distorta del Salento, quasi che gli ulivi fossero il problema del nostro territorio e non una risorsa per la nostra economia, quasi che, l’olio, non fosse un autentico oro giallo, bensì un veleno mortale di cui disfarsi al più presto. Non rassegnandosi all’ineluttabilità di affrettate eradicazioni, i volontari del presidio, stanno portando all’attenzione due temi fondamentali sui quali grazie a loro si riesce a ragionare:

xylella veglie

1)       Gli ulivi sono diventati fattore di avvicinamento generazionale: giovani e vecchi, in un abbraccio non solo simbolico, ma reale, sono fianco a fianco nella difesa del territorio. I giovani stanno cominciando a studiare per provare a curare le piante e riscoprono, così, i valori della vita dei propri genitori e dei propri nonni che hanno dedicato a quei campi la maggior parte del loro vissuto; sono i ragazzi che, insieme ai più adulti, stanno difendendo il passato e al tempo stesso il futuro loro e delle generazioni a venire;

2)      L’autentica foresta di ulivi piantati nel Salento, ha sottratto e sottrae ogni giorno all’atmxylellaosfera tale e tanta quantità di Co2 che permette di rendere più vivibile il nostro territorio. Nel Meridione in generale e in Puglia in particolare, il sistema ulivo, rispetto a quello forestale (boschi e macchia mediterranea), sia per la maggiore intensità di accrescimento – conseguente alle cure colturali riservate – che per la diversità di estensione, sequestra per tempi lunghi quantità di anidride carbonica che, altrimenti, non sarebbero catturate. Non è di per sé questo un grande merito con cui bisogna confrontarsi?

Ecco perché, la via della ricerca, è l’unica strada percorribile. Non ci possono essere scorciatoie. Non ci devono essere scorciatoie. Finalmente il territorio ha preso coscienza di questa tematica e la affronta non soltanto con la protesta, ma anche con la proposta. Abbiamo una grande opportunità: quella di riprenderci la nostra storia e la nostra cultura, sarebbe un errore clamoroso non accorgersi di quanto il Salento e l’ulivo siano tra loro interconnessi.

 

 

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